Reggio Calabria, stasera a piazza Italia una grande manifestazione popolare per salvare l’Aeroporto dello Stretto: boom di adesioni dalla società civile e persino da Messina
E’ tutto pronto a Reggio Calabria, nel cuore della città e precisamente a piazza Italia tra i palazzi del governo cittadino, per la grande manifestazione di stasera alle ore 18:00 per difendere e salvare l’Aeroporto dello Stretto. L’evento, promosso dal Movimento Nazionale per la Sovranità, ha raccolto negli ultimi giorni un vero e proprio boom di adesioni tanto che in piazza sono attese migliaia di persone. Nessun tipo di tensione di ordine pubblico, in quanto la manifestazione sarà assolutamente pacifica, e vedrà protagonisti molti soggetti che rappresentano la società civile, il mondo del commercio, dell’associazionismo, dell’istruzione e del turismo. Boom di adesioni anche da Messina: tante le presenze attese dalla città peloritana e persino dalla provincia, che sta pagando a caro prezzo le tristi vicissitudini legate all’agonia dello scalo reggino, fino a pochi anni fa utilizzato come collegamento privilegiato per le isole Eolie grazie all’aliscafo che adesso non c’è più. E’ un territorio che soffre quello dello Stretto, e stasera questo grande urlo di disperazione verrà urlato in piazza, a pochi metri da Comune, Prefettura e Città Metropolitana, nella speranza che possa servire a qualcosa. Intanto si registra una città che si scuote e si risveglia, tornando in piazza per difendere i propri diritti fondamentali come quello della mobilità e della continuità territoriale. Esigenze essenziali per un territorio come quello reggino, già povero e provato dalla crisi economica degli ultimi anni, e sempre più isolato dal resto del Paese a causa di scellerate scelte politiche e amministrative. Nello specifico, i manifestanti hanno intenzione di chiedere agli amministratori della città maggiore chiarezza sul futuro dello scalo, visti i recenti annunci del Sindaco che dopo la vittoria di Pirro è tornato da Roma esultando per quella che ha definito “salvezza dello scalo”, per poi dopo poche ore aprire un tavolo per delineare i rimedi tali a rendere meno doloroso possibile il futuro dei dipendenti Alitalia. Un comportamento controverso cui la città non è rimasta indifferente.
