Per il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria ritiene inaccettabile lo stato di abbandono dell’Aeroporto dello Stretto
E’ un paradosso che in un momento nel quale si discute della attenzione che lo Stato dovrebbe dedicare alla nostra terra (è vero anche che sono decenni che si sentono le solite promesse mai mantenute) in questi mesi non si è creata una situazione che garantisca la continuità, o l’incremento, dei collegamenti tra Reggio Calabria e il resto dell’Italia. Il presente e il futuro di ogni città o Nazione che si rispetti non può prescindere dalla facile e veloce raggiungibilità della stessa. L’effervescenza e lo sviluppo di una società, la sua modernità, richiedono scambi culturali e commerciali, incontri di idee e di pensiero, Reggio Calabria ha una posizione strategica nel Mediterraneo che nel passato ne è stato il punto di forza, da tempo ed anche oggi la politica a livello nazionale sembra non accorgersene. In assenza di collegamenti diretti con la città verranno meno i presupposti anche soltanto per progettare un disegno di rilancio economico e la stessa ancora di più sarà considerata quale zona “off limits”, da evitare e nella quale non investire. Il tutto con probabile vantaggio per la criminalità organizzata, la forza della quale si basa proprio sul generalizzato malessere sociale ed economico (l’equazione sottosviluppo culturale e ambientale = criminalità è indiscutibile). Oggi, data la situazione, questo Consiglio, nel prendere atto degli ultimissimi risvolti derivanti dagli incontri a Roma tenutisi nella giornata di ieri, è a fianco di tutte le rappresentanze politiche e sociali della Città Metropolitana che, a vari livelli, fanno fronte comune nella battaglia per il salvataggio dello scalo di Reggio Calabria e per perseguire i reali interessi della cittadinanza. Ove gli sforzi profusi non vengano accolti sollecitamente dai soggetti deputati ad affrontare e risolvere il problema gli avvocati sono pronti, unitamente alle forze sane ed attive presenti nella città, ad assumere forti iniziative di protesta (compresa la deliberazione di astensione dalle udienze) a tutela della nostra comunità”.