Durante la messa in suffragio della vittima di mafia Vincenzo Grasso, Don Ciotti non accenna alla vicenda delle scritte, ma don Fabrizio lancia una sfida
In occasione dell’anniversario della morte di Vicenzo Grasso, vitta di mafia, Don Ciotti ha officiato stasera una messa in suo suffragio. Durante la funzione il parroco non ha accennato alla triste vicenda delle scritte apparse sui muri rivolte alla sua persona e contenenti insulti, ma un chiaro monito è venuto invece dal parroco della Cattedrale di Locri, don Fabrizio, che ha dichiarato: “Stamani dopo il gesto straordinariamente bello di don Luigi che con l’iniziativa di ieri e quella di domani ha voluto evidenziare le bellezze della Locride, qualcuno ha lanciato una sfida manifestando il dissenso in modo codardo perche’ anonimo. Domani lo sfideremo noi essendo ancora piu’ numerosi”, riferendosi al corteo previsto per domani in occasione della XXII Giornata della memoria e dell’impegno promossa da Libera. Dopo l’omelia Don Ciotti ha raccolto intorno a sé i familiari di Vincenzo Grasso e delle altre vittime di mafia presenti in chiesa: “non e’ la morte dei vostri cari di cui gridiamo forte la voglia di memoria, ma la morte che ci inquieta e’ quel morire tutti i giorni di tanta gente che non si assume le proprie responsabilita”.