P.O. Polistena – “Appalto dei servizi di pulizia e sanificazione delle strutture amministrative e sanitarie ricadenti nella competenza territoriale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria”
Siamo arrivati al 1 aprile 2017 e purtroppo non è un pesce di aprile, per vedere che il personale della ditta di pulizie lavora dal lunedì al venerdì solo per le zone comuni, androni e uffici, e senza entrare nell’altre zone a medio ed alto rischio! Di chi è la colpa? Certamente non dei ricoverati che hanno, semmai, la doppia sfortuna di essere ammalati e di essere ricoverati in concomitanza di questo infausta circostanza. Non hanno colpa i lavoratori della ditta aggiudicataria e nemmeno la stessa ditta, ma le responsabilità ricadono totalmente ed esclusivamente in capo ai vertici aziendali, siano essi commissari o dirigenti in senso lato, che in nove mesi non hanno ovviato alla drammatica situazione che inevitabilmente si sarebbe venuta a creare. E se già era evidente lo stato di abbandono e degrado in cui versa l’ospedale di Polistena, per la riduzione delle ore dell’appalto, questo è il de profundis con il quale si celebra la chiusura dell’ospedale, sapendo che in mancanza di igiene nessuno si può ricoverare e nessuno andrà in ospedale, aumentando a dismisura la mobilità sanitaria ed i disagi per i cittadini. L’aver previsto l’inservientato, tra l’altro senza che nessuna norma lo preveda e pur non essendo previsto nell’art. 1 “oggetto dell’appalto” del capitolato speciale della gara di appalto, per utilizzare il personale per il trasporto di carte non può assolvere a quelle che sono le impellenze di una struttura dedita al ricovero e cure delle persone.
Non ci si venga poi a dire che i bilanci sono a posto, poiché non garantire servizi e anzi chiudere reparti e unità operative, non sostituire le migliaia di persone pensionate negli ultimi tre anni, certamente hanno incidenza sul risparmio, ma bisognerebbe chiedersi a che prezzo. Non sarebbe ora che i responsabili di queste malefatte (dal Commissario al dirigente sanitario, tutti compresi) paghino in prima persona, rimuovendoli dai posti che evidentemente non sono in grado di coprire e passare ad una fase dove il rispetto delle regole costituisca il faro dell’azione amministrativa espletata”. E’ quanto scrive in una nota la segreteria provinciale UIL FPL di Reggio Calabria.