L’accusa è di associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale nei confronti del boss latitante Pesce Marcello
Il blitz che aveva consentito la cattura del super-latitante PESCE Marcello veniva effettuato dopo mesi di indagini condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, con il coordinamento dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’azione, complessa, articolata e di grande difficoltà operativa permetteva, oltre alla cattura del pericoloso latitante, anche di arrestare due favoreggiatori che hanno già patteggiato la pena.
Recherche è il nome che gli investigatori della Polizia di Stato hanno dato all’operazione. Le indagini svolte alacremente dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, oltre che portare alla cattura del pericoloso latitante Pesce Marcello, hanno consentito di individuare la rete dei soggetti che per anni ha protetto la latitanza di Pesce Marcello, permettendo allo stesso di continuare a giocare un ruolo importantissimo nel panorama ‘ndranghetistico della fascia tirrenica della provincia di Reggio Calabria, ma anche di ricostruire l’operatività di gran parte del gruppo di soggetti a lui facenti capo e le numerose attività economiche riconducibili al sodalizio.
Le indagini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno consentito di ricostruire nei minimi particolari i movimenti dei sodali attraverso le immagini registrate dalle telecamere installate lungo i percorsi stradali che conducevano al covo del latitante in Rosarno, laddove PESCE Marcello è stato localizzato e arrestato l’1 dicembre 2016 all’esito di un blitz curato in ogni dettaglio. L’analisi degli spostamenti effettuati da SCORDINO Filippo e dagli altri fiancheggiatori, tratti in arresto nel corso della notte, sempre con particolari modalità esecutive ed accortezze, consentiva agli investigatori della Polizia di Stato di comprendere che egli aveva assunto un ruolo sempre più importante nella gestione della latitanza di PESCE Marcello, di cui eseguiva gli ordini.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alla Questura di Reggio Calabria alle ore 11.00.