Successo per lo spettacolo “Vi cuntu i San Giorgiu u cavaleri” all’UNIRC [FOTO]

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Si è ieri svolto presso la facoltà di architettura dell’unirc uno spettacolo dedicato alla figura di San Giorgio ad opera dell'”ARS” e del coro dell’università “Mediterranea”

Il 23 aprile la Chiesa Cristiana festeggia San Giorgio, un santo molto caro a molte località italiane e non, tra le quali si annovera la città della Fata Morgana; spesso però per noi reggini tale festività diventa solo una buona occasione per non andare a scuola o a lavoro, e viene pertanto spesso del tutto trascurata l’importanza in primis paideutica che tale ricorrenza può per noi simboleggiare: e questo è specificamente stato l’intento della rappresentazione “Vi cuntu i San Giorgiu u cavalieri”, tenutasi ieri pomeriggio nell’atelier della facoltà di architettura della università “Mediterranea” di Reggio Calabria. Aperta infatti dai saluti del Magnifico Rettore, il professore Pasquale Catanoso, tale manifestazione ha innanzitutto visto la presenza di esponenti della cultura e della amministrazione della città, partendo dal professor Gianfranco Neri, il direttore del dArte dell’UNIRC e vero e proprio motore di questa encomiabile iniziativa, sotto la cui egida tutto si è difatti svolto, passando per il dott. Franco Arcidiaco, delegato alla cultura del comune di Reggio Calabria, ed annoverando inoltre don Nuccio Santoro, parroco di San Giorgio al corso, il quale ha interessato gli astanti con preziose notizie erudite, compiendo un excursus storico-mitologico sulla figura di San Giorgio e su tutti coloro che, nell’antichità, combatterono contro draghi (proprio come il santo reggino!); dopo il quale intervento è ad ogni modo seguito quello egualmente interessante della prof.ssa Francesca Martorano, direttore del Pau dell’UNIRC, la quale ha illustrato ai presenti la storia dei ritrovamenti architettonici presso la chiesa di San Giorgio al corso dall’antichità ai giorni nostri. Tali dibattiti sono stati comunque intervallati da tre interventi del Coro Polifonico dell’università Mediterranea (una sempre più sorprendente realtà che illumina la spesso fosca quotidianità della nostra città!), il quale si e magistralmente adeguato al contesto, eseguendo melodie medievali e rinascimentali quali il “Regina sovrana”, toccante canto tratto dal “laudario di Cortona”, il “Tourdion” di P. Attaignant è il “So ben mi ch’ha bon tempo” di O. Vecchi. Ha tuttavia poi seguito la bellissima e suggestiva rappresentazione dello spettacolo curato dall’A.R.S. (“Artisti reggini della sanità), che ha visto i dottori Marina Amedeo, Pasquale Borruto, Arturo Cafarelli e Pasquale Corrado coinvolti in una rappresentazione che ha ricreato il “modus operandi” dei cantastorie medievali, nei quali difatti un banditore mostrava al pubblico dei pannelli in cui tali eroiche “res gestae” venivano magnificate ed illustrate; ed il ruolo di tali pannelli è stato svolto da otto bellissimi quadri ad opera di Gianni Brandolino, Gaetano Ginex, Lucia Nazzaro, Vincenzo Molinari, Gianfranco Neri, Ottavio Amaro, Francesco Scialò e Ghislain Mayaud. La serata si è comunque conclusa con una bellissima esecuzione dell'”O fortuna” tratto dai “Carmina Burana” di C. Orff ad opera sempre del coro dell’università “Mediterranea”, eccellentemente inoltre diretto dalla bacchetta del maestro Carmen Cantarella. Sperando infine che simili eventi siano una deliziosa costante per la nostra città, volgo un ulteriore plauso a nome della redazione tutta a quanti hanno realizzato e permesso tale evento.

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