Michele Laino ha conquistato il Premio Nostos 2017 per il suo viaggio culturale e concettuale nella sua Albidona
È quanto dichiara il Sindaco Filomena DI PALMA illustrando la mission del PREMIO NOSTOS 2017 – INTELLIGENZE CHE RITORNANO, RESISTONO E INNOVANO che domani LUNEDÌ 29 MAGGIO, alle ORE 17, in piazza CONVENTO, sarà inaugurato ed assegnato al giovane calabrese Michele LAINO per il suo viaggio a piedi di ritorno, culturale e concettuale ad Albidona, sua terra natale, le cui motivazioni ed i cui obiettivi sono raccontati e condivisi su LACALATA.COM.
L’evento, che ha l’ambizione di diventare itinerante e valorizzare storie ed esperienze come quella di LAINO, è promosso dall’Amministrazione Comunale guidata da Filomena DI PALMA in partnership con il progetto NOSTOS – Marcatori identitari per i turismi e in collaborazione con SLOW FOOD Pollino Sibaritide Arberia – Versante Ionico Cosentino.
Coordinati dal presidente di Slow Food territoriale Lenin MONTESANTO, dopo i saluti del Sindaco interverranno anche il presidente delle Proloco della Provincia di Cosenza Antonello GROSSO LA VALLE; l’architetto Francesca FELICE responsabile del progetto NOSTOS e Sonia FERRARI, presidente del Parco della Sila e docente di marketing del turismo all’Unical.
Chi è Michele LAINO. – Albidonese di nascita, 26 anni, laureato in fisioterapia all’università LA SAPIENZA di Roma, ha lavorato al GEMELLI ed abitato nella capitale per 8 anni. – Ha percorso 640km a piedi, da ROMA ad ALBIDONA, attraverso 31 tappe, tra paesini e città per raccontare storie di resilienza a Sud. Il viaggio, partito lo scorso 19 aprile e che si concluderà proprio il prossimo 29 MAGGIO, ha toccato 4 regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Calabria).
Il perché. Un viaggio a piedi verso casa. – Un ritorno lento – scrive LAINO sul suo blog (lacalata.com) – con un’immersione a basso impatto in quella terra in cui voglio continuare a vivere. Fare tappa in città e piccoli paesini per vedere, imparare e raccontare le loro storie di sviluppo, le loro storie di resilienza; per conoscerli, per parlarci, per arricchirmi; per scavare oltre la notizia, per conoscere davvero il Sud, quello con la S maiuscola. Difficilmente si torna giù. C’è chi ci torna per trascorrere la vecchiaia; chi per disavventure lavorative o familiari; c’è chi resta e chi torna perchè invece crede, molto semplicemente, che giù, si possa vivere e si possa fare tanto. Credo di appartenere a quest’ultima categoria, arricchito da molte esperienze e da quegli esempi virtuosi di gente che giù ci è rimasta, o che ci è tornata ed è riuscito a crearvi qualcosa di buono.