G7 Taormina, oggi inizia lo storico summit internazionale in riva allo Jonio a due passi dallo Stretto: ma Messina e Reggio Calabria sono completamente tagliate fuori
I messinesi da giorni si indignano sui social contro le televisioni nazionali e internazionali che commettono l’errore di associare Taormina alla provincia di Catania. Scrivono “Taormina (CT)” e i messinesi si incazzano perché vorrebbero leggere “Taormina (ME)“. Ma ammesso che lo scrivessero nel modo corretto, quale beneficio avrebbe il territorio? E’ solo una questione di forma, di lana caprina. Perché Messina e lo Stretto con questo G7 non hanno nulla a che fare, mentre Catania ne ha saputo eccome approfittare. Il Sindaco Bianco è stato furbo e intelligente, e le ricadute sul capoluogo etneo saranno straordinarie.
Reggio e Messina, invece, rimangono al palo: e poi sorridiamo quando i catanesi (nel calcio e non solo) prendono in giro “buddaci e sciacquatrippa” autocelebrandosi “padroni dello Stretto“… Probabilmente non hanno tutti i torti!
Dopotutto Reggio e Messina non sono certo tagliate fuori solo dal G7: sono tagliate fuori dal mondo intero, vedi le condizioni dell’Aeroporto dello Stretto e delle infrastrutture locali. Quella del G7 sarebbe stata l’occasione ideale per rilanciare l’idea del Ponte sullo Stretto su scala internazionale, individuando investitori esteri per realizzare la grande opera che consentirebbe a questo territorio di rilanciarsi. Invece cosa facciamo? A Messina abbiamo un Assessore Comunale che parteciperà al corteo “NoG7” e ha invitato tutti i messinesi a fare altrettanto. Giardini Naxos è letteralmente paralizzata: neanche a Palm Beach quando arriva un Uragano i residenti blindano abitazioni ed esercizi commerciali così come sta accadendo in queste ore, in vista della manifestazione di domani (vedi foto nella gallery). “Se sara’ un corteo pacifico? E’ come chiedere di indovinare il risultato di una partita” affermano. E in piazza a Giardini Naxos stamattina ci sono diverse associazioni, e tra gli altri, No Muos, No Frontex, Carovane migranti, Terre pour tous, Rete antirazzista, No Ponte. Insomma, i soliti “No tutto”, che da anni in Italia trovano una sponda politica importante nel Movimento 5 Stelle. E’ l’Italia peggiore, è l’Italia che vuole rimanere ferma o addirittura tornare all’età della pietra e di cui oggi, purtroppo, Reggio e Messina fanno parte guidate da istituzioni lontane anni luce dalle esigenze del territorio.