Giro d’Italia, la 9ª tappa Montenero di Bisaccia-Blockhaus: oggi la salita più dura del Giro

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Il grande giorno del Blockhaus è arrivato: oggi il Giro d’Italia affronta la salita più dura in programma in quest’edizione, che non si trova sulle Alpi ne’ nell’ultima settimana. Siamo al 9° giorno di corsa, ancora neanche al giro di boa, e ci troviamo sull’Appennino centro/meridionale. La tappa parte da Montenero di Bisaccia, in Molise, e arriva nel cuore dell’Appennino, sul Blockhaus, il “Mortirolo dell’Appennino” dopo 149km di pedalate. Una tappa corta, quindi, infatti la partenza è in programma per le 13:10. I primi 85km saranno abbastanza facili, seppur ondulati con diversi sali scendi che potranno fare da trampolino di lancio per i fuggitivi che certamente proveranno anche oggi a sorprendere il gruppo. In tutte le tappe con arrivo in salita (Etna, Terme Luigiane e Peschici) di quest’edizione della corsa rosa, la fuga è andata in porto e il gruppo con gli uomini di classifica è arrivato sul traguardo in ritardo. E’ un Giro senza padrone e senza squadroni, ecco perchè è più facile attaccare con successo. Ma oggi i “big” non potranno più nascondersi, a prescindere se si giocheranno anche la vittoria di tappa o meno. Sulle durissime rampe del Blockhaus sarà battaglia vera, ci saranno distacchi importanti. Davanti o da dietro, la selezione sarà inevitabile.

Torniamo alla tappa: dopo 85km inizia la prima salita, si arriva a Chieti, saranno circa 6km di ascesa con rampe all’8%. Poi si scende ma si risale subito fino a Lettomanopello, si riscende fino a Scafa e qui, a 26km dal traguardo, inizia la salita finale. I primi 12km sono i più facili, fino a Roccamorice, con qualche tratto addirittura in falsopiano. Poi si fa sul serio. Gli ultimi 10km hanno una pendenza media del 9,4%, con punte del 14%. E’ una salita più dura del Mortirolo, senza pause, su strada stretta e con molte curve. Non è un “tappone” perché il percorso di giornata è breve, e la salita finale è l’unica significativa, ma oggi si farà veramente sul serio, per la prima volta. Il tempo sarà in prevalenza buono ma con qualche nube.

Stiamo vivendo un Giro d’Italia estremamente tattico ed equilibratoil più appassionante degli ultimi decenni per la classifica generale, appena 46” di distacco tra i primi 17 in classifica generale, addirittura 11 big appaiati con lo stesso identico tempo (10” di ritardo dalla maglia rosa Bob Jungels e 4” di ritardo da Geraint Thomas), con appena 4” di vantaggio su un altro big come Ilnur Zakarin e con 13” su Steven Kruijswijk, l’unico ad aver perso qualcosina in queste prime 8 tappe. Non ricordiamo così tanti pretendenti alla vittoria finale e al podio, mentre chi si ostina a parlare di duello NibaliQuintana evidentemente ha le bende sugli occhi e non riesce a vedere la grande competitività di almeno un’altra decina di atleti.

Le speranze dell’Italia sono ovviamente nello Squalo, Vincenzo Nibali, che sta pedalando benissimo. E’ quarto in classifica generale perché s’è piazzato sempre tra i migliori del gruppo: ieri sul traguardo di Peschici addirittura , ad Alberobello e sull’Etna 10°, a Terme Luigiane 12°, a Tortolì 13°, a Olbia 23°, a Cagliari 28°, nella sua Messina 34°. Niente male considerando che gli uomini di classifica non si sono mai mossi in modo importante. Ecco perchè Vincenzo è l’uomo di classifica ad aver già accumulato un discreto bottino (18 punti) nella classifica della maglia ciclamino proprio per questa regolarità di piazzamenti in tappe in cui i “big” hanno giocato a nascondino. Ma attenzione anche ad altri due italiani che stanno pedalando benissimo e hanno lo stesso tempo di tutti gli altri big: Domenico Pozzovivo e il giovanissimo Davide Formolo. Tra i giovani, occhi puntati anche a Simone Petilli e allo sfortunatissimo Valerio Conti che ieri ha sfiorato tappa e maglia rosa fino alla caduta a 900 metri dal traguardo, entrambi dell’UAE Team Emirates: in classifica sono tra i primi 25 e puntano a rimanerci.

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