Il Giro d’Italia torna a Reggio Calabria, con le scuole chiuse Falcomatà smaschera una città indegna

StrettoWeb

Giro d’Italia, domani l’attesissima partenza della 6ª tappa da Reggio Calabria: il Sindaco Falcomatà ha giustamente deciso di chiudere le scuole, smascherando una comunità indegna di essere tale (e tanti genitori indegni di aver messo figli al mondo)

Domani il Giro d’Italia arriverà a Reggio Calabria per la partenza della 6ª tappa che risalirà gran parte della Regione fino a Terme Luigiane. E non è un Giro qualsiasi: si tratta dell’edizione del Centenario, che sta percorrendo tutt’Italia per omaggiare ogni Regione, dalla Sardegna alla Sicilia dove ieri i corridori sono arrivati in cima all’Etna e oggi giungeranno a Messina. Ogni città baciata dal Giro lo onora tributando un omaggio straordinario ai corridori, vestendosi di Rosa, scendendo in massa in strada con migliaia di persone festanti ad abbracciare la Carovana di quello che è uno degli eventi sportivi in assoluto più importanti del mondo. La corsa Rosa, infatti, è seguita in diretta TV sin dalla partenza da centinaia di milioni di telespettatori in vari Paesi di tutti i Continenti. Per Reggio Calabria si tratta di una vetrina importantissima, a maggior ragione per una città piegata da anni di crisi e degrado, e la cui unica via di sviluppo è quella turistica. Ecco perchè la promozione e l’immagine che può trasmettere un evento come il Giro dovrebbe essere accolta soltanto con grandissimo entusiasmo e con viva trepidazione, per sfruttare quest’occasione d’oro nel modo migliore possibile. Domattina, infatti, per diverse ore si potranno ammirare le bellezze di Reggio Calabria in tutto il mondo, oltre alla festa che il Giro porterà in città e al transito di alcuni tra i campioni più forti del mondo.

Reggio Calabria ha già vissuto qualcosa di analogo nel 2005. Certamente non si può paragonare questa semplice partenza di tappa con quell’evento storico, perchè nel 2005 da Reggio partì addirittura il Giro d’Italia, con 7 giorni di festa (un po’ come quest’anno ad Alghero), il Villaggio allestito sul Lungomare, tutti gli atleti e i campioni in città per appunto una settimana intera, numerosi eventi, l’indimenticabile cronoprologo notturno sul Lungomare e la mattina successiva la partenza della 1ª tappa che poi sarebbe arrivata a Tropea. Quell’evento fu il volano dell’autentico boom che Reggio ebbe negli anni successivi, quando ormai ci eravamo abituati ad osservare quotidianamente in città tantissimi turisti italiani e stranieri, in modo particolare nei mesi estivi. Quando l’Aeroporto dello Stretto aveva collegamenti internazionali e superava i 600.000 passeggeri annui (in questo 2017 farà fatica ad arrivare alla metà, sigh).

Eppure abbiamo la memoria corta, e adesso dodici anni dopo quel grande evento, Reggio Calabria rischia di diventare l’unica città d’Italia che anziché sfruttarlo, questo Giro, se lo trovi a scagliarsi contro come se fosse un boomerang. Ieri infatti abbiamo già segnalato i problemi al manto stradale che non è stato sistemato come si dovrebbe, per garantire la sicurezza di un evento così importante e proteggere i corridori. E su questo, certamente, le responsabilità sono tutte dell’Amministrazione Comunale e in primis del Sindaco Falcomatà che da anni (a prescindere dal Giro) ha annunciato in pompa magna numerosi interventi di “riqualificazione urbana” sulle strade cittadine di cui nessuno ha mai visto neanche l’ombra. Più che Giro, sarebbe corretto parlare di “presa in giro“.

Lungi da noi, quindi, difendere l’operato di un Sindaco come Falcomatà che in quasi tre anni di amministrazione ha fatto poco o nulla per Reggio, e quel poco che ha fatto ha creato soltanto ulteriori danni nonostante i governi “amici”, cioè guidati dal suo stesso partito, sia alla Regione che al Governo. Del suo (bellissimo) programma elettorale, con cui aveva illuso tanti reggini che in lui avevano riposto la speranza di un futuro migliore, non ha realizzato neanche una briciola. Inoltre è stato protagonista di numerosi scandali sulle discusse nomine di amici e compari, sulla gestione di beni pubblici come il Miramare e su altre attività amministrative poco chiare e trasparenti. Un’azione di governo caratterizzata, tra l’altro, da un’arroganza disarmante nello stile del rapporto con la stampa e con la città, come abbiamo avuto modo più volte di sottolineare di recente. Chi segue StrettoWeb sa bene come mai ci siamo tirati indietro quando abbiamo dovuto raccontare i fatti dando priorità sempre e soltanto alla verità delle cose, anche se questa andava in contrasto con gli interessi del potere cittadino. Questo, però, mai è avvenuto in modo partigiano. Oggi, infatti, Falcomatà merita una lancia spezzata in suo favore e lo facciamo in modo più che convinto. Perchè il Sindaco da due giorni viene travolto da critiche vergognose sulla scelta di chiudere le scuole per domani, Giovedì 11 Maggio, a causa del Giro d’Italia.

La partenza a Reggio Calabria

In realtà si tratta di una scelta sacrosanta: anche a Messina oggi sono chiuse, così come in tutte le altre città che ospitano l’arrivo o la partenza del Giro. Innanzitutto per motivi di ordine pubblico: a causa del passaggio della corsa Rosa, moltissime strade vengono chiuse al traffico (a Reggio tutto il centro storico e la zona Nord). Quindi tenere le scuole aperte sarebbe significato paralizzare tutta la città. Ma questo, a nostro avviso, è soltanto l’ultimo dei motivi (seppur validissimo da un punto di vista operativo e logistico) per chiudere le scuole.

Il Giro d’Italia, come dicevamo, è una grandissima festa. Il ciclismo è uno degli sport più nobili e antichi, che ancora oggi riesce a trasmettere i valori più sani della vita: il sacrificio, la generosità, il cuore. Il Giro d’Italia è un evento storico che compie 100 anni, tra i più antichi e seguiti al mondo: racconta da sempre l’Italia minore dando voce al Paese, rappresentandone le eccellenze e le sofferenze, la laboriosità e la creatività. E’ una parte di noi che riesce ancora a ricompattarci, a farci sentire tutti italiani, tutti orgogliosi di ciò che siamo in grado di fare.

E’ un momento importantissimo per la nostra vita sociale e civile. E’ un sogno che si tramuta in realtà, di questi ragazzi che corrono in bici lungo tutto il Paese per vincere l’ambitissimo trofeo che premia colui che ci impiega meno tempo degli altri, sulle orme di quelle che sono autentiche leggende di questo sport e di questo Paese come Ganna, Girardengo, Binda, Bartali, Coppi, Magni, Gimondi, Moser, Pantani. E un altro campione destinato a diventare mito come Vincenzo Nibali, figlio di questo mare, lo Squalo dello Stretto che domani Reggio ha l’occasione di abbracciare per la prima volta anche personalmente. E’ l’occasione per tributare un altro grande eroe come Michele Scarponi, prematuramente scomparso proprio pochi giorni fa.

Foto di Attilio Morabito

Chi di fronte a tutto questo continua ad alimentare polemiche straparlando sulle “scuole chiuse” ricorda tanto lo stolto del proverbio cinese che così recita: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito“. Leggendo su facebook, dai commenti della pagina del Sindaco a molte altre bacheche, le motivazioni dei critici, possiamo notare come Falcomatà chiudendo le scuole sta smascherando una città indegna. Indegna di essere comunità, di vivere un grande evento come il Giro dovrebbe essere vissuto, indegna di accogliere il Giro come il Giro meriterebbe, ma soprattutto composta da tanti genitori indegni di aver messo al mondo dei figli. Perché il loro unico problema è quello di non poter “parcheggiare” i bambini a scuola, di viverli come un peso, di non voler stare con loro, di volerli scarrozzare all’asilo. Non si lamentano che le scuole sono chiuse per il fatto che perdono lezioni, bensì perchè non sanno come gestirli. Ma allora che li avete messi a fare a questo mondo, se non volete neanche godervi con loro i momenti più belli della vostra città?

Una comunità degna, domani a scuola i bambini non avrebbe dovuto mandarli neanche se fossero state aperte. I genitori avrebbero dovuto portare i figli di tutte le età a guardare lo spettacolo del Giro, a spiegargli cosa fanno quegli eroi su due ruote (leggete la storia di Matteo Pelucchi, ultimo in classifica generale, e guardate in che condizioni è arrivato ieri sul traguardo dell’Etna), quante sofferenze e quanti sacrifici per realizzare un sogno e per raggiungere l’obiettivo. Possono rappresentare un modello di vita, come solo lo sport – e soprattutto questo sport – sa fare. Avrebbero dovuto portare i figli di tutte le età a guardare lo spettacolo del Giro, a spiegargli cos’è il Giro d’Italia, quando è iniziato, come, e cosa fa, quant’è importante per la storia e la vita di questo Paese a prescindere dall’aspetto prettamente sportivo. Avrebbero dovuto portare i figli di tutte le età a guardare lo spettacolo del Giro per godersi una città diversa, più pulita, senza auto e smog, a misura d’uomo. E anche per contribuire alla festa rosa di una città in vetrina internazionale, una città di cui dovremmo andare orgogliosi e contribuire al proprio sviluppo e alla propria promozione, senza pensare sempre e solo a lamentarci di tutto ciò che sbagliano gli altri, senza guardare invece a ciò che facciamo noi.

Certo, c’è chi lavora (pochissimi a Reggio in verità). Ma se c’è un solo motivo valido per prendersi mezza giornata di ferie, è proprio per il Giro e per portare i propri figli a vedere questo spettacolo. Invece siamo sempre pronti a “giocarci” il lavoro per ponti, ferie, scampagnate, pic nic e minchiate varie, con le scuse più assurde. Badgiamo e poi andiamo a fare la spesa, a tagliarci i capelli e a fare molto altro, ma per il Giro (!!!) diventa uno scandalo se il Sindaco chiude le scuole perchè dovete andare al lavoro (ma quando mai!!!) e non avete dove parcheggiare i vostri figli (!!!).

Ecco, questa è una città indegna, un modo indegno di essere cittadini e di essere genitori. Smascherato dalla scelta del Sindaco (a dire il vero abbastanza scontata, obbligata per l’ordine pubblico e analoga a tutte le città attraversate dal Giro).

Vergognatevi.

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