Messina, a tutto Lucarelli: l’allenatore rivive le emozioni più belle della sua carriera [INTERVISTA]

StrettoWeb

Cristiano Lucarelli parla della situazione attuale da allenatore del Messina e rivive le emozioni più belle della sua carriera da calciatore

cristiano-lucarelliCristiano Lucarelli si racconta ai microfoni di StrettoWeb e parla della situazione attuale da allenatore, rivivendo anche i suoi momenti più belli di una straordinaria carriera ricca di gol. L’ex attaccante del Livorno ha parlato di come vive la città di Messina sia dal punto di vista calcistico che umano: “per un uomo di mare come me la possibilità di lavorare a Messina è l’ideale perchè io sono un amante del mare e della gente di mare, quindi dal punto di vista logistico direi che ci sono tutte le condizioni di condurre una vita tranquilla, anche perchè contrariamente a molte città del sud in cui sono stato, Messina ti lascia vivere. Dal punto di vista della privacy sono molto rispettosi, mentre dal punto di vista calcistico è stata un’annata complicata e lunga, ma al momento se dovessi dare un voto alla stagione darei un 8 e nel caso in cui dovessimo raggiungere la salvezza darei un 10, viste le difficoltà in cui siamo stati costretti a lavorare”.

Successivamente Lucarelli ha descritto anche la sua Livorno sia dal punto di vista calcistico che umano: “Io sono nato a Livorno, tifo questa squadra ed è chiaro che è una parte della mia vita, anche se nel tempo ci sono stati alti e bassi dal punto di vista dei rapporti, ma i bassi per fortuna comprendono solo una piccola parte della città con cui non ho legato e con cui siamo agli antipodi sotto qualsiasi punto di vista, però Livorno è comunque parte della mia vita sotto ogni punto di vista”.

Lucarelli ha anche parlato dei numerosissimi gol realizzati in carriera, indicando quello che secondo lui è stato il più bello: “ne ho realizzati tanti e per me sono tutti belli, perchè ci sono stati dei gol belli dal punto di vista estetico e ci sono stati gol importanti dal punto di vista significativo. Mi ricordo un gol che feci durante un Livorno-Cagliari dove uscendo in dribbling in mezzo a tre giocatori ho messo la palla sul palo più lontano, oppure mi ricordo anche un gol che feci con la maglia del Torino contro la Lazio, con un tiro al volo da 25 metri“.

L’ex numero 99 del Livorno ha indicato successivamente gli allenatori che per lui sono stati dei punti di riferimento: “direi che io ho avuto la fortuna di avere tanti allenatori bravi, da Mazzone a Mazzarri, da Ulivieri a Guidolin, da Lucescu a Ranieri e da ognuno di loro ho cercato di prendere il meglio o quello che ritenevo giusto, eliminando il peggio, ma se devo dire un allenatore che dal punto di vista tattico mi ha dato l’ispirazione direi assolutamente Walter Mazzarri“. 

Lucarelli si è anche soffermato sulla storica doppietta a San Siro contro il Milan nella stagione 2004-2005: “è stato un bellissimo ricordo perchè feci una doppietta all’inizio del campionato a San Siro ed era anche un momento che i tifosi aspettavano da tanto, infatti si presentarono in dodicimila con la bandana, mi ricordo un clima completamente diverso rispetto a quello che purtroppo si respira adesso, però sono giornate indelebili nella mente di qualunque livornese”.

L’allenatore del Messina ha parlato anche della mancanza del calcio giocato e di quella voglia che ogni tanto lo spinge ad indossare ancora maglietta e pantaloncini: “noi organizziamo delle particelle dove partecipano anche molti calciatori, che magari ritrovandosi alla fine della carriera cominciano a prendere parte a questa tradizione da generazione a generazione da ben 18 anni. Io ho vissuto il calcio da giocatore in maniera molto intensa però sicuramente rimpiango la spensieratezza che hai da calciatore rispetto all’allenatore, quindi chiaramente mi mancano anche certi momenti, infatti qualche volta mi capita di sognare di giocare ancora, di fare dei gol, quindi sicuramente ti manca tutto, però io ho avuto la fortuna che nel momento in cui già stavo finendo di giocare nella stagione al Napoli, avevo cominciato ad allenare perchè Mazzarri mi diede la responsabilità di curare la fase offensiva di Cavani, Lavezzi e Hamsik, quindi gli ultimi mesi li passai a far esercitare loro. Non ho subito il trauma perchè ho iniziato subito ad allenare, però è vero che ci sono dei momenti in cui ripensi a tutta la tua carriera e chiaramente non tornano più, ma adesso con tutte le energie che ci metto in questa nuova professione non ho il tempo di vivere per i ricordi”.

Infine Lucarelli ha parlato dei suoi spostamenti e dei sacrifici che derivano dal doversi spostare spesso da Messina a Livorno e viceversa: “io vado via la domenica dopo la partita e rientro il martedì, ad esempio adesso sto rientrando da Livorno quindi diciamo che non è un grandissimo sacrificio, ma una cosa necessaria per l’obiettivo che mi sono prefissato, ovvero quello di provare a fare una carriera altrettanto importante anche da allenatore”.

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