Messina, Cisl FP e Cisl medici lanciano l’allarma sul presidio del Papardo

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Un grido di allarme quello per il presidio Papardo a Messina che la Cisl lancia con le federazioni dei Medici e del Pubblico Impiego

ospedale-papardo-messinaUn grido di allarme quello per il presidio Papardo che la Cisl lancia con le federazioni dei Medici e del Pubblico Impiego. Sono stati Gianplacido De Luca e Carlo Casili per la Cisl Medici e Calogero Emanuele e Antonio Costa per la Cisl Funzione Pubblica, assieme i referenti aziendali ed RSU Calorenni, Scarci, in occasione dell’incontro tenutosi nel pomeriggio ad evidenziare le forti criticità e depotenziamento che viene messo in atto dalla Regione Siciliana con un taglio di 86 posti letto che compromette la tenuta dei servizi sino oggi garantiti in favore della collettività che tocca anche buona parte della fascia tirrenica.

«Un taglio – sostengono – che riguarda posti letto di cardiologia/utic, lo smembramento di Anestesia e Rianimazione, ematologia, oncologia, malattie infettive e malattie apparato respiratorio.

Questo significa uno smembramento del presidio che non riuscirà a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, con conseguente perdita di posti di lavoro, sia di medici che di infermieri ed operatori. C’è – continuano – a nostro giudizio un depotenziamento del pubblico a vantaggio del privato, soprattutto per quanto riguarda la dialisi».

Una logica che non può essere accettata e deve essere fortemente contrastata sul livello regionale, aggiunge il sindacato, secondo cui che le scelte operate per definizione nella nuova rete ospedaliera non possono far dormire sonni tranquilli ne può bastare elevare il presidio ad Ospedale di primo livello.

«Deve essere chiaro che la dotazione organica non può essere parametrata solo sui posti letto ma anche sulle attività ambulatoriali e servizi connessi. Oltre tutto, i parametri nazionali del Decreto Ministeriale n. 70 non sono allineati a quanto previsto dalla legge 161 del 2014 che vincola a condizioni stringenti l’utilizzo della forza lavoro con un riposo minimo di almeno 11 ore».

«Come Cisl – concludono Emanuele e De Luca – abbiamo presentato proposte ed osservazioni facendo carico il direttore generale Vullo di farli diventare proposta organica al tavolo regionale che sarà tenuto entro fine mese».

Parallelamente le segreterie regionali Cisl Medici e Funzione pubblica saranno allertate per sostenere le ragioni delle osservazioni delle problematiche del presidio Papardo.

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