Torino, in occasione del Salone del Libro la Filosofia sbarca in via Berthollet

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In occasione del Salone del Libro di Torino, la filosofia esce della Accademie e approda al Caffè Si – vu – plè, in via Berthollet 11

mole torinoIn occasione del Salone del Libro di Torino, la filosofia esce della Accademie e approda al Caffè Si – vu – plè, in via Berthollet 11. Il bistrot ospiterà il noto filosofo Salvatore Massimo Fazio, in tournée in tutta Italia per la promozione del suo nuovissimo saggio di speculazione filosofica “Regressione suicida – dell’abbandono di Emil Cioran e Manlio Sgalambo” appena uscito in libreria per Bonfirraro editore, in cui il pensatore, esponente della corrente del Nichilismo Cognitivo, propone una nuova ipotesi speculativa.
L’omaggio a due tra le più importanti figure della corrente del nichilismo, è fissato per domenica 21 maggio a mezzogiorno. E quale migliore occasione se non quella offerta dall’appuntamento – entrato a far parte dell’ampio programma del Salone Off – per approfittare di un brunch primaverile in compagnia di uno dei pensatori più eclettici e particolari del panorama nazionale e non solo (ha ottenuto una prestigiosa onorificenza  dall’Istituto Italiano di Cultura ad Oslo in Norvegia), richiestissimo dagli appuntamenti culturali underground?

Forte del suo essere finalista del Premio nazionale “Le figure del pensiero” a Certaldo (FI), Fazio duetterà con lo studioso Stefano Maria Pantano della redazione di MyWhere: entrambi si confronteranno sui due mostri sacri della filosofia contemporanea, ma rigorosamente “outsider”: un’imperdibile discussione tra le istanze cognitive del primo, Emil Cioran di origini romene, e il siciliano Manlio Sgalambro, quel filosofo pessimista, nichilista – o «tuttista» come preferiva lui – che al grande pubblico è conosciuto come chansonnier ironico vecchio stile che swinga e induce al sorriso, autore delle liriche più belle, passate alla storia della musica italiana attraverso la voce di Franco Battiato.

Perché mai questa scelta, dopo che con gli argomenti di Insonnie aveva destabilizzato la critica accademica, vagando dalla musica, all’Università, dal lavoro, all’amor/timor divino, fino alla critica spietata verso chi usa e consuma droghe salvando con cinismo invece il produttore?
Amante del jazz e personaggio poliedrico, caratterizzato da una forte propensione all’anti – accademismo, capostipite insieme a Davide Bianchetti della corrente del nichilismo cognitivo, Fazio decide così di percorrere per questa sua quarta prova d’autore l’itinerario intellettuale che va da Cioran a Sgalambro per raccontare se stesso.
E, in effetti, quello che lo lega ai due “sommi” è un rapporto atavico che gli ha inevitabilmente influenzato la vita: si racconta, infatti, che il confronto tra Cioran e Sgalambro, tema base della tesi di laurea di Fazio, gli valse la mancata lode in sede di seduta di laurea, a causa dell’aperta polemica con il correlatore di commissione: Regressione suicida diventa così il “riscatto” del filosofo, che tiene a ribadire le sue origini “de- costruenti” con l’intento di distruggere una filosofia sistematica, e di scuotere il lettore su una riflessione che ricerchi un senso, un tentativo, seppur estremamente vano e difficile da raggiungere secondo l’autore, di quelle che costituiscono da sempre le domande etico-ontologiche dell’uomo.

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