A questa drammatica condizione ha contribuito e contribuisce la fallimentare azione di governo della Giunta Regionale incapace non solo di una rivendicazione forte e autorevole nei confronti del Governo nazionale, per attrarre investimenti ordinari produttivi, infrastrutturali, di risanamento ambientale, di cura e sicurezza sociale, ma addirittura della attivazione e qualificazione efficace della spesa straordinaria Comunitaria
Ogni azione di relazione e di contrattazione con la Giunta Regionale si sta manifestando inconcludente e vacua. In specialmodo si coglie la totale assenza di una pur minima politica industriale a sostegno del gracilissimo apparato manufatturiero esistente. Anzi investimenti di straordinaria importanza, come la posa della fibra ottica, si stanno consumando senza nessuna ricaduta sul piano occupazionale e di riconversione professionale di centinaia di lavoratori. Cosi come assolutamente inadeguata è l’azione di governo per l’innovazione tecnologica e l’ammodernamento gestionale di importanti servizi pubblici come il ciclo dell’acqua, dei rifiuti, della produzione energetica, e della mobilità, dei quali sarebbe possibile, in una visione di crescita industriale, non solo migliorare la qualità ma, implementare i livelli occupazionali stabili e duraturi.
Un piano per il buon lavoro, tutelato contrattualmente (altro che vaucher), l’inclusione sociale ed il diritto al reddito, che dia dignità e autonomia alle persone ed ai cittadini oggi emarginati nella condizione di povertà assoluta, devono essere i principali punti da rivendicare.
Per queste ragioni l’esecutivo della FIOM- CGIL della Calabria ritiene non più rinviabile una mobilitazione generale regionale dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati e delle pensionate, dei giovani e delle giovani inoccupati ed inoccupate. Una mobilitazione inclusiva che coinvolga oltre le forze sindacali, le associazioni, i movimenti, le organizzazioni che intendono battersi per ridare voce e dignità al lavoro e contrastare la ndrangheta, cosi come il potere criminale e mafioso, che si nutre e si alimenta del paradigma neoliberista imperante della totale mercificazione delle cose e perfino della vita.