A Messina è tutto pronto per la VII edizione del Rito della Luce domenica 25 giugno
La manifestazione può contare per questa edizione sul supporto dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali e del Consorzio Valle dell’Halaesa. “Tutte le attività della Fondazione Fiumara d’Arte hanno in comune la passione per il bello e il giusto – ha dichiarato l’assessore regionale Carlo Vermiglio -. Antonio Presti è un visionario che riesce sempre a tradurre in opere affascinanti e seducenti il frutto del proprio genio: il Rito della Luce sarà ancora una volta il trionfo dell’arte sull’invidia e la mediocrità. La Regione Sicilia ha il compito di preservare quel patrimonio di talento e inventiva che è Antonio Presti, un profeta della Bellezza cui il nostro territorio dovrà sempre rendere omaggio”. Dello stesso tenore le parole di Sebastiano Adamo, sindaco di Motta d’Affermo: “La conservazione e la promozione della Fiumara d’Arte sono stati temi centrali del mio programma elettorale. Questo parco monumentale ci permette di essere conosciuti nel mondo: le attività di un mecenate come Antonio Presti rappresentano la chiave di volta per lo sviluppo di tutte le politiche culturali del nostro territorio. Da sindaco ho tenuto a battesimo otto anni fa la Piramide – 38° parallelo di Mauro Staccioli: con Antonio Presti si è instaurata in questo lungo periodo una collaborazione sempre fertile e produttiva, un percorso condiviso nel nome della Bellezza”. A lodare le iniziative della Fondazione anche l’architetto Angelo Pettineo, progettista dell’intervento di restauro della Fiumara condotto dal Consorzio Valle dell’Halaesa per conto dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali: “Il Rito della Luce è un festival internazionale che riunisce musica, arte, poesia e teatro con il solo obiettivo di innalzare il valore del sapere in un’epoca traviata dall’autoreferenzialità e dall’ignoranza. I progetti di Antonio Presti sono mossi dalla volontà di combattere la pseudocultura massmediatica contemporanea con le sole armi della cultura e della conoscenza”. Tra i protagonisti della manifestazione anche la poetessa Maria Attanasio: “Il Rito è già un innesto, poiché metafora di un’illuminazione interiore. Celebrare la luce in un’epoca in cui non vi è traccia di nuovi germogli è la risposta adeguata ad una società soffocata da un capitalismo omologante e selvaggio”.
Dopo il primo atto ufficiale di mercoledì 21 con l’apertura al pubblico della Piramide, l’arrivo a Castel di Tusa di centinaia tra artisti, performer, poeti, attori e musicisti ha fatto da preludio a quello che sarà il momento culminante della manifestazione, la celebrazione del Rito in programma domenica 25 dalle ore 15 fino al tramonto: un inno rivolto al sole contro la mediocrità del quotidiano in un luogo evocativo come il 38° parallelo (celebre confine tra le due Coree), metafora della contrapposizione tra materialismo e trascendenza, istinto di sopraffazione e spirito di comunità. “Il tema dell’innesto farà da filo conduttore dell’ottava edizione del Rito – spiega Antonio Presti -. In una società malata di apparenza e pervasa da un futile individualismo, la conoscenza rappresenta l’unica via per giungere ad una dinamica consapevolezza, a quella speranza di cambiamento che necessita di sogni e utopie. Mi rivolgo soprattutto a tutti quei giovani costretti ad abbandonare la Sicilia e l’Italia per riaffermare la propria dignità personale: solo lo studio e la brama di sapere possono sconfiggere un potere miope, arrogante, mediocre e privo di una vera visione del futuro. L’innesto sarà per tutti meraviglia, stupore e abbandono al valore di essere unità”.