Reggio Calabria: l’allarme bomba sul Corso Garibaldi tra la professionalità delle Forze dell’Ordine e l’ebetismo dilagante sui social

StrettoWeb

Reggio Calabria, l’episodio di oggi sul Corso Garibaldi denota per l’ennesima volta la professionalità delle forze dell’ordine (che ci rassicura), ma anche l’ebetismo dilagante sui social network (che ci sconforta)

Nel pomeriggio di questo Martedì 6 Giugno, in pieno centro a Reggio Calabria, i Carabinieri sono intervenuti dopo una segnalazione telefonica al 112 che indicava la presenza di alcune borse sospette abbandonate nei pressi di un esercizio commerciale, a pochi metri dalla principale arteria cittadina, e precisamente all’incrocio con via Antinio Panella. L’allarme bomba ha mobilitato gli agenti del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, che hanno seguito tutte le procedure di sicurezza previste dai protocolli del caso: dapprima hanno rimosso tutte le automobili presenti in zona, successivamente hanno transennato l’area isolando le zone a rischio. Garantita la pubblica sicurezza e l’incolumità delle persone, in pieno giorno e nella zona più affollata della città, sono intervenuti gli Artificieri anti sabotaggio in forza al nucleo investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. Questi, con estrema professionalità, hanno seguito le loro procedure tecniche e per minimizzare i rischi, non hanno lasciato nulla al caso. Hanno quindi piazzato una mini carica sulle borse con l’intento di farla esplodere per aprire i borsoni e scoprirne il contenuto. Una volta esplosa la carica, fatte così brillare queste valigie, tutti i presenti hanno potuto constatare come in realtà si trattava di un falso allarme e all’interno delle borse, fortunatamente, c’erano soltanto vestiti che qualcuno aveva pensato di abbandonare proprio lì, nel cuore della città su un marciapiede dell’affollatissimo centro storico.

Tutto è bene quel che finisce bene: per fortuna non era un ordigno e non c’erano bombe. Per gli Artificieri e i Carabinieri è stata un’ordinaria routine all’insegna della consueta professionalità volta al servizio della sicurezza dei cittadini. Ma nelle ore successive all’episodio, sui social network di è scatenato l’ebetismo dei soliti “leoni da tastiera”, quelli che sanno tutto di tutto, che hanno sempre qualcosa da dire, che riuscirebbero a prendersela persino con il Padre Eterno per un miracolo fatto male. Considerazioni del tipo: “Tutto sto casino per quattro vestiti” si perdono nel mare di fango vomitato nascondendosi dietro lo schermo di un pc sui social netork, uno strumento straordinario che purtroppo però ci costringe a sorbire lo sfogo di coloro che proprio in questo mondo digitale decidono di scatenare le loro frustrazioni.

In realtà, il clima in città è molto pesante. Poche ore fa gli agenti della Polizia hanno rinvenuto a Pentimele due ordigni rudimentali che erano indirizzati al G7 di Taormina: per fortuna in Sicilia non sono mai arrivati, e ci hanno pensato i poliziotti reggini a disinnescarli in piena sicurezza, dopo aver transennato la zona proprio come accaduto sul Corso, e contestualmente a far partire le indagini per far luce sull’origine di queste bombe. Sempre pochi giorni fa, i Poliziotti hanno ritrovato nei pressi del Ponte Calopinace, quindi anche stavolta in centro, un vero e proprio arsenale con un fucile kalashnikov e due relativi caricatori, un fucile a canne mozze e 9 granate di fabbricazione jugoslava. Anche in quel caso tutto era nato dopo una segnalazione telefonica al numero di emergenza 113 e anche in quel caso gli agenti della Questura avevano provveduto a sgomberare l’area, delimitarla e intervenire con un artificiere del XII° Reparto Mobile della Polizia reggina di mettere in sicurezza le armi ritrovate.

Insomma, per evidenziare la concretezza del rischio per la pubblica incolumità non bisogna per forza di cose richiamare i recenti attentati che hanno sconvolto le principali città europee, da Parigi a Londra, da Manchester a Nizza, da BerlinoBruxelles. Basterebbe aprire gli occhi su ciò che accade ogni giorno a Reggio Calabria, e sugli sforzi straordinari degli agenti che come angeli custodi vigilano per proteggerci, per capire quanto sia importante operare nel modo più rigoroso possibile e non sottovalutare mai alcun tipo di pericolo.

Condividi