Il Torrente Patrì e i suoi canali di apporto idrico rimangono una delle mete preferite per lo smaltimento illegale . La problematica sanitaria e ambientale non è ancora oggi una priorità visto il continuo ritrovamento nel Comune di Rodì Milici come degli altri i cui confini comuni ricadono nell’asta fluviale del Torrente . Più volte abbiamo messo in evidenza che vi è una forte carenza in termini di formazione e di informazione nei cittadini.
Di fronte alla mancata conoscenza nonché alla mancata offerta, il cittadino preferisce risolvere facilmente il problema dello smaltimento dei rifiuti abbandonandoli incautamente dove capita, senza conoscere le conseguenze ambientali che penali a cui va incontro.
Legambiente ritiene che, in assenza di efficaci iniziative per contrastarlo, il fenomeno di proliferazione delle micro discariche all’interno del torrente ha assunto rispetto anche al recente passato, dimensioni sempre maggiori e preoccupanti. Aree che possono essere volano di percorsi di interesse naturalistico ambientale vengono profondamente alterate e ridotte, a posti di estremo degrado, cagionando danni ambientali e paesaggistici assai rilevanti.
Legambiente del Longano invita l’Amministrazione comunale e gli organi in indirizzo ad intervenite rapidamente alla bonifica dell’area. Fin quando non si faranno adeguati controlli sul territorio, la dovuta informazione e non si attuerà il Piano Comunale Amianto con il relativo censimento capillare sulla presenza in abitazioni , magazzini etc… questo malcostume di abbandonare i rifiuti continuerà tranquillamente senza conseguenze e con oneroso aggravio per le già magre casse comunali“- scrive Legambiente del Longano in una nota trasmessa al sindaco di Rodì Milici, all’Arpa e alle Forze dell’Ordine.