Previsioni Meteo Agosto, evoluzione drammatica per la prossima settimana: caldo senza precedenti nella storia in tutt’Italia, la siccità diventa una catastrofe ambientale e aumenta il rischio incendi
- Firenze +42,6°C (luglio 1983)
- Ancona +40,8°C (luglio 1968)
- Roma +40,5°C (agosto 2007)
- Arezzo +40,5°C (luglio 1962)
- Viterbo +40,1°C (luglio 2005)
- Ferrara +39,8°C (agosto 2003)
- Bologna +39,7°C (agosto 2013)
- Perugia +39,6°C (luglio 2005)
- Milano +39,3°C (agosto 2003)
- Bolzano +39,1°C (luglio 1983 e agosto 2003)
- Verona +39,0°C (agosto 2003)
- Genova +38,5°C (agosto 2015)
- Pisa +38,5°C (agosto 2011)
- Padova +38,3°C (agosto 2003)
- Udine +38,2°C (luglio 1983 e luglio 2006)
- Torino +37,1°C (agosto 2003)
Un po’ tutti questi valori potrebbero essere superati dai picchi massimi della prossima settimana. Insomma, sarà un altro “shock termico”, stavolta al contrario, in rialzo. E il caldo non sarà limitato soltanto al Centro/Nord, ma si estenderà al Sud soprattutto in una fase successiva, dal 3-4 Agosto in poi, con almeno 5-6 giorni consecutivi in cui le temperature massime si manterranno superiori ai +40°C. Avremo un clima tropicale, con temperature minime superiori ai +27/+28°C per un lunghissimo periodo di tempo, sia al Sud che al Centro/Nord. L’inferno africano di questa rovente estate 2017, quindi, non solo continuerà, ma diventerà sempre più soffocante. E la situazione precipiterà per la siccità che sta assetando il nostro Paese. Sarà il colpo di grazia per i territori già provati da mesi e mesi di carenza idrica. Andiamo incontro ad una vera e propria catastrofe ambientale, una catastrofe silenziosa ma molto più grave rispetto a un’alluvione o un terremoto, perché di proporzioni territoriali vastissime, con ripercussioni molto gravi anche per le persone. L’approvvigionamento idrico su cui la politica in questi giorni sta alimentando stupide polemiche partitiche, diventerà un serio problema per molte tra le principali città del Centro e del Sud. Il livello di fiumi e laghi continuerà a scendere su livelli drammatici, senza precedenti negli ultimi secoli di storia. E inevitabilmente il rischio incendi aumenterà ancora. Le immagini satellitari che inquadrano l’Italia in questi giorni dallo Spazio sono tristissime. La nostra Penisola sembra ormai una propaggine settentrionale del deserto del Sahara, e tra due settimane lo scenario sarà ancora più grave.
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