In particolare sono stati interessati dal provvedimento in parola: PORCINO Carlo Alberto, CALARCO Vincenzo, MAIO Luca, BARRILE Antonio, COTRONEI Tommaso, nella loro qualità rispettivamente di Presidente e di componenti del Consiglio di Amministrazione pro-tempore della “SO.G.A.S. S.P.A.”, nonché ANTONELLI Renato, FILOCAMO Giancarlo, PENSABENE Domenico, CHIAULA Giorgio e PARENTE Domenico nella loro qualità di membri del Collegio Sindacale della stessa società.
Ai predetti, succedutisi nel tempo nelle richiamate cariche e funzioni, è stato contestato, a titolo di concorso, il reato di False comunicazioni sociali di cui all’art. 2621 del codice civile, in quanto, nelle rispettive qualità, hanno riportato nei bilanci degli anni 2011, 2012 e 2013 dati non veritieri.
Il provvedimento giudiziario costituisce l’epilogo delle investigazioni coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e condotte dai militari del citato Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza in esito alle quali è stato accertato come, nei richiamati bilanci societari, sono stati consapevolmente esposti – in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore – fatti materiali rilevanti e non rispondenti al vero relativi alla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della “SO.G.A.S. S.P.A.”, con specifico riferimento alle voci inerenti i proventi straordinari e alle relative contropartite patrimoniali per un importo totale di:
– € 1.539.790,21 nel bilancio dell’anno 2011,
– € 3.125.196,46 nel bilancio dell’anno 2012,
– € 340.000,00 nel bilancio dell’anno 2013.
In particolare, l’esposizione falsa dei proventi straordinari, ha consentito alla società non solo di evitare un risultato d’esercizio negativo per gli anni 2011 e 2012 e di rilevare, nell’anno 2013, una perdita inferiore a quella effettiva, ma anche di evitare un’eventuale revoca della concessione della gestione aeroportuale nonché di conseguire un ingiusto profitto, derivante dal mantenimento in vita della stessa società, oramai decotta, e consentendo ai destinatari del provvedimento di beneficiare della conservazione delle cariche ricoperte.
La richiesta di rinvio a giudizio ha evidenziato, inoltre, a carico del Presidente del Consiglio di Amministrazione pro-tempore della società, l’ulteriore fattispecie di reato di cui all’art. 10-bis del D.Lgs. n. 74/2000 (Omesso versamento di ritenute dovute o certificate) per aver omesso, relativamente all’anno d’imposta 2013, il versamento di ritenute I.R.Pe.F. per € 389.710,26.
L’attività condotta testimonia la costante attenzione che la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, coordinata dal Procuratore Federico CAFIERO DE RAHO e dal suo Aggiunto Gerardo DOMINIJANNI, quotidianamente profonde anche nel contrasto ai reati societari, contro ogni forma di illiceità ad essi sottesa e la fondamentale importanza dell’operato della Guardia di Finanza a garanzia della corretta applicazione dei presìdi previsti dalle normative di riferimento.