Villa San Giovanni: Milena Gioè chiede chiarezza al Prefetto sulla vicenda del Sindaco

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Milena Gioè, consigliera di minoranza del M5s, chiede chiarezza sulla vicenda della eleggibilità di Giovanni Siclari al Prefetto

In merito alla vicenda Siclari, si comunica che il consigliere comunale Milena Gioé chiederà l’intervento del Prefetto al fine di promuovere un’azione popolare innanzi al Giudice Ordinario, così come previsto dall’art. 70, comma 2, del T.U.E.L. L’azione riguarda l’ineleggibilità del Sindaco, in quanto, come precedentemente esposto nell’interrogazione della portavoce in Parlamento Federica Dieni, a norma dell’art. 11 del Decreto Legislativo n. 235/2012 (Legge Severino), sono sospesi di diritto dalle cariche di Amministratori coloro che hanno riportato una condanna penale non definitiva. Al riguardo si precisa che le cause di ineleggibilità non sono di ostacolo all’ammissione della lista, nella quale è ricompreso il soggetto ineleggibile, e non integrano una causa di invalidità che possa trasmettersi alle operazioni successive, ma il solo effetto della decadenza di chi è ineleggibile (Consiglio di Stato, Sez. V, 13.9.1999, n. 1052, Consiglio di Stato, Sez. V, 15.2.2002, n. 908, Consiglio di Stato sez. V 21 giugno 2012 n. 3673, Consiglio di Stato, Sez. V, 23.8.2006, n. 948; contra TAR Sicilia Catania Sez. 1^ – 24 febbraio 2012 n. 483).

Nessuna nullità dei voti espressi verso il candidato ineleggibile è stabilita dalla legge e meno ancora con riguardo alla connesse espressioni di voto di lista o per il candidato sindaco. In conseguenza di ciò, la giurisprudenza del Consiglio di Stato ha escluso che, in caso di ineleggibilità, si dia luogo ad annullamento delle operazioni elettorali, ma ha ritenuto invece che si debba procedere alla surrogazione della persona non eleggibile, in quanto la sanzione di nullità è stabilita soltanto per l’elezione del candidato, senza conseguenze invalidanti ulteriori. Sulla base di quanto esposto si ritiene che la presentazione del ricorso non determinerà, a nostro avviso, un sostanziale cambiamento della compagine politica che è uscita vincitrice alle ultime elezioni amministrative ma servirà a ripristinare la situazione di legalità vulnerata, per mezzo dell’esclusione ex post del solo soggetto illegittimamente eletto e alla sua surroga.

I principi generali ai quali si attengono i Giudici nell’emanazione delle Sentenze tendono a realizzare il preminente interesse pubblico di garantire la stabilità degli organi elettivi, di favorire il rispetto della volontà degli elettori, di assicurare la certezza dei risultati elettorali, di conservare l’efficacia degli atti del procedimento elettorale non direttamente incisi dall’elezione della persona ineleggibile. In ogni caso i singoli cittadini, se lo vorranno, potranno diventare parte attiva del procedimento nei confronti del Sindaco sospeso con la sottoscrizione del ricorso, così come previsto dall’art. 70, comma 1, del T.U.E.L..

Con riguardo all’articolo pubblicato in data 2 luglio 2017 dal quotidiano “Gazzetta del Sud” si precisa che, contrariamente a quanto affermato dalla giornalista, l’unica eccezione condivisa durante la prima seduta del Consiglio Comunale è stata quella sollevata dal collega di minoranza Cristian Aragona in merito al fatto che, in quella sede, nessuno fosse legittimato ad esprimere un giudizio sulla validità o meno degli atti del Consiglio Comunale. Di conseguenza, la presenza del M5S, sino a chiusura lavori, ha avuto come esclusivo fine quello di rispettare il mandato elettorale, astenendosi dalle decisioni all’ordine del giorno e anticipando la mozione sull’abolizione del presidente del Consiglio. Ricordiamo che il M5S ha come unico obiettivo quello di controllare l’operato di chi governa e di lavorare esclusivamente nell’interesse dei cittadini. Le polemiche e le allusioni, da qualsiasi parte provengano troveranno risposta nelle azioni e nei fatti che metteremo in campo per il bene della comunità villese.

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