Attentato a Barcellona, gli italiani salvi: “pensavamo fosse incidente, poi orrore”

StrettoWeb
LaPresse/XinHua

Alice Vitiello, 37 anni di Larino (Campobasso) che, al momento dell’attentato terroristico a Barcellona di ieri pomeriggio , si trovava in un bar a pochi metri di distanza, racconta: “ho visto il furgone bianco che andava verso la Rambla ed ho sentito lo schianto, le urla. Ho pensato in quel momento ad un incidente stradale ma poi la gente scappava urlando e mi sono resa conto dell’orrore“. La giovane si trovava in vacanza insieme ad altre 3 amici. I quattro avevano scelto Barcellona perche’ uno dei ragazzi larinesi aveva locato un appartamento proprio nella capitale spagnola. “Abbiamo sentito il boato e poi abbiamo visto la folla che fuggiva terrorizzata. A quel punto ci siamo resi conto che qualcosa di molto grave era accaduto, non un incidente, ma un attentato terroristico – ha detto ancora Alice Vitiello -.Abbiamo evitato di unirci alla gente che correva e ci siamo rifugiati nella hall di un albergo vicino al bar. La paura e’ stata tanta. Siamo stati li’ fino a quando non sono venuti a prenderci e siamo riusciti ad arrivare in casa dove stiamo rinchiusi. E’ stato terribile“. I quattro hanno poi cercato di contattare le famiglie in Molise via telefono rassicurandole. Lo stesso sindaco di Larino Vincenzo Notarangelo nella serata di ieri, in un messaggio pubblicato su Facebook, aveva sottolineato che i giovani latinensi stavano bene. “Oggi Barcellona e’ una citta’ fantasma. Non c’e’ nessuno in giro anche perche’ un attentatore e’ ancora in circolazione. Siamo chiusi in casa”. Il gruppo di molisani dovrebbe rientrare lunedi’ prossimo in Molise ma non si esclude un rientro anticipato.

Condividi