Separazione delle carriere tra pm e giudici: a Barcellona Pozzo di Gotto il Partito Radicale per la raccolta firme
Mancano tre giorni al termine della Carovana per la Giustizia in Sicilia. Quasi 2500 firme raccolte per la proposta di legge per la separazione delle carriere tra pm e giudici, 19 carceri visitate decine di eventi pubblici con le camere penali locali per sensibilizzare un dibattito sui trattamenti crudeli come il 41 bis e l’ergastolo ostativo, la presentazione di una proposta di legge per la trasparenza degli amministratori giudiziari intitolata a Marco Pannella.
In questo peregrinare i militanti e i dirigenti del Partito sono andati a trovare Bruno Contrada all’indomani dell’ennesima perquisizione, peraltro senza mandato, e prima di salutarli ha deciso di iscriversi al Partito.
A Racalmuto sono stati ospiti della Fondazione Leonardo Sciascia e accompagnati dal Sindaco Emilio Messana si sono recati a rendere un omaggio sulla tomba in cui è sepolto insieme alla moglie.
La tappa a Racalmuto è stata anche l’occasione per rilanciare l’azione della “Consulta delle Regioni per gli Stati Uniti d’Europa”. Ma questo chi lo sa?
La risposta è di Maurizio Turco, membro della Presidenza del Partito Radicale:
“Il silenzio con il quale si è nascosta agli occhi dell’opinione pubblica l’iniziativa del Partito Radicale delle #FiammellexFiammetta davanti al Palazzo di Giustizia di Catania ieri sera è semplicemente emblematico.
Fiammetta Borsellino invece dell’onore del dibattito pubblico ha subìto l’onta del silenziamento, come è accaduto a Marco Pannella e al Partito Radicale da decenni e con una apice di violenta recrudescenza nell’ultimo anno e durante questa #CarovanaXlaGiustizia.
È il regime italiano, quello che induce i cittadini a non vedere, non sentire, non parlare; il regime che per sopravvivere ha necessità di criminalizzare territori, comunità, famiglie superando il principio inviolabile della responsabilità personale.
Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti, non molliamo ma rilanciamo a partire dalle parole di Fiammetta Borsellino.
Non osiamo immaginare come sarebbe stata questa estate con Marco Pannella, Leonardo Sciascia, Enzo Tortora, Piero Milio e le tante compagne e compagni che non ci sono più e che sulla questione Giustizia hanno investito le loro intelligenze, il loro tempo ed anche denaro per farle vivere.
Due lodevoli eccezioni si distinguono dalla melma della informazione di regime: la dichiarazione del Presidente della Commissione esteri Fabrizio Cicchitto e Massimo Bordin con la sua rubrica su ‘Il Foglio’. Due fiammelle nel deserto italiano, speranze di cambiamento. Noi non molliamo!”