Il Comitato Pro Aeroporto dello Stretto dichiara: “un volo solo per placare gli animi. Perchè?”
Ieri si è svolta la Conferenza Stampa per l’incremento dei voli all’Aeroporto dello Stretto. Il Comitato Pro Aeroporto non sembra però molto soddisfatto. In una nota stampa scrive “Trascorre il tempo ma il modus operandi degli amministratori sembra esser lo stesso. La notizia dell’inserimento del volo RC-Roma da parte della compagnia Blue Panorama, con partenza la mattina e ritorno la sera, per il Comitato pro-aeroporto dello Stretto non costituisce una novità. Nel mese di maggio, infatti, in uno degli incontri in Prefettura, i rappresentanti istituzionali ci resero nota questa alternativa, maturata in seguito alle nostre istanze e pressioni per il ripristino del volo in tale fascia oraria, ma non immediatamente applicabile, come riportato dagli stessi organi amministrativi presenti al tavolo, a causa della carenza di garanzie richieste affinché nella stessa fascia oraria non ci fossero più vettori concorrenti. Non vi è dubbio che il recupero di questo volo, di grande importanza per evitare pernottamenti, può costituire un passo avanti e limitare i disagi che i cittadini stanno vivendo.
Tuttavia, è troppo presto per i rappresentanti istituzionali per gioire o cantar vittoria poiché permangono molte incertezze sul futuro dello scalo e sulla continuità del servizio. Dopo il 30 settembre, infatti , Alitalia non ha più voli in programma sullo scalo reggino e se rimarrà un solo vettore, con le limitazioni delle piccole compagnie(es. il volo TO/RC è stato fornito in seguito all’impiego di aerei spagnoli) difficilmente potrà garantirsi un sistema di trasporto efficiente che impedisca al presidente dell’Enac di continuare a dichiarare l’inutilità dello scalo reggino. Sarà quindi estremamente difficile poter garantire i livelli occupazionali auspicati e tariffe concorrenziali. Grandi problemi sorgeranno anche per quanto concerne il servizio socio-sanitario ( es. servizio barellati, supporto al Centro Trapianti, etc.) che Alitalia garantiva. Non è accettabile quindi lasciar che Alitalia abbandoni lo scalo dopo l’avvenuto pagamento del debito pregresso da parte della Regione (così come attesta il decreto di cui abbiamo ricevuto copia). Non è accettabile anche constatare che la stessa compagnia, mentre è prossima ad abbandonare Reggio, incrementi invece i voli su Lamezia. Cosa spinge Alitalia, come altre compagnie a programmare il servizio di trasporto aereo su Lamezia invece che su Reggio Calabria? (naturalmente la domanda è retorica visti 70 milioni di euro circa investiti su un unico scalo calabrese).
La conferma dei timori è arrivata in ogni caso in sede di conferenza stampa di giovedì 3 c.m., alla quale ha partecipato una delegazione del comitato per informare i cittadini/utenti sostenitori, circa gli sviluppi sostanziali acclamati dalle istituzioni e dal presidente della Sacal. Proprio quest’ultimo, con grande sorpresa e amarezza, si è rivelato una persona inidonea a ricoprire un ruolo di vertice aziendale in una società incaricata di fornire un servizio pubblico secondo i principi di efficienza e trasparenza. E’ apparso inammissibile, infatti, che un presidente d’azienda, seppur cooptato da organi politici e senza competenze del settore, invece di aprire un dialogo diretto con i cittadini/utenti, imponga con arroganza e con toni offensivi il divieto di parola ad personam. Comportamento ancor più discutibile considerato la correttezza di chi ha posto le domande, peraltro di interesse generale, (es. sulla continuità della presenza di due vettori dopo il 30 settembre), dopo aver atteso rispettosamente la fine della conferenza stampa (pubblica) e l’apertura delle domande per i presenti. Altro elemento inquietante è che il presidente della società di gestione degli aeroporti calabresi non fosse a conoscenza dell’esistenza di un debito pregresso della Regione nei confronti della compagnia Alitalia, il cui saldo è avvenuto pochi giorni or sono, e che il saldo fosse funzionale ad una trattativa per l’ampliamento dell’offerta volativa, così come riportato sulla missiva del responsabile affari pubblici di Alitalia, inviata al Comitato.
Tutto ciò induce a pensare che la conferenza stampa fosse solo un’ennesima messa in scena per evitare il sorgere di problemi d’ordine pubblico. Proprio questi timori hanno contribuito a mantenere l’apertura dell’aeroporto dello Stretto e l’emanazione di specifici decreti di pagamento. A cosa servirà metter due voli in più il 18 settembre, quando dopo il 30 dello stesso mese verranno a mancare i 4 attuali di Alitalia? Forse il neo presidente della Sacal vuol far passare in sordina il problema che un operativo ridotto sullo scalo spingerà l’Enac a non dare ad esso il giusto rilievo sul piano nazionale trasporti e quindi di poter continuare a destinare la maggior parte degli investimenti su un unico scalo di maggior interesse politico? D’altra parte il pensiero anti democratico e sperequativo del presidente della Sacal (ex prefetto) De Felice si è manifestato chiaramente quando in risposta alle dichiarazioni disperate di un ex dipendente dello scalo, licenziato dopo decenni di servizio, con sorriso sardonico si è rivolto all’amministratore di Blue Panorama Giancarlo Zeni affermando “..purtroppo qui siamo al Sud ma non si preoccupi..”. A questa battuta infelice fortunatamente l’amministratore ha risposto con intelligenza e stile “..siamo tutti italiani, ..e siamo qui per dare un servizio..”, dimostrando delle doti di “aziendalista purosangue”, diversamente purtroppo da chi invece di attirare il consenso degli utenti ne provoca l’allontanamento.
Proprio richiamando la parola “servizio” si vuol ricordare agli organi responsabili (sia istituzionali che membri dei vertici Sacal) quale siano i propri doveri, resi ancora più “DOVERI” dai lauti compensi che si sono attribuiti, pagati dai contribuenti, oggi purtroppo trattati senza il dovuto rispetto. In conclusione, pur disponibili a prender atto delle eventuali novità positive, non ci fermeremo fino a quando l’aeroporto non sarà salvo e non sarà reso noto il piano industriale per lo sviluppo dell’infrastruttura, fondamentale anche per il futuro della città, ma che oggi continua ad essere omesso al dovere di pubblicazione e contro le norme sulla trasparenza. Invitiamo quindi tutti i cittadini/utenti a seguirci con attenzione e partecipare ad eventuali azioni per la salvaguardia e lo sviluppo dello scalo” conclude il Comitato pro-aeroporto dello Stretto.