Ex Liquichimica, Dieni: «Oliverio e Falcomatà favoriscano acquisizione pubblica»
«Si tratta – continua la deputata 5 stelle – di un’occasione unica per promuovere un investimento utile al territorio, che produrrebbe occupazione legata al turismo e che consentirebbe di recuperare una delle zone più affascinanti della Calabria, ora sfregiata da orrendi residuati industriali. La sottoscritta e il Movimento 5 Stelle si sono sempre schierati convintamente contro ipotesi alternative, come il progetto della realizzazione di una centrale elettrica a carbone. Anche i fautori di tale proposta devono prendere atto, tuttavia, che dopo l’abbandono da parte della Repower non esistono ipotesi alternative a quella di riqualificare la zona. L’unica scelta in opposizione a quella del ripristino di un’oasi naturale, che rappresenterebbe un unicum per la particolarità e la varietà della flora e della fauna locali, è quella di mantenere Saline Joniche esattamente com’è: non solo una cicatrice su una parte straordinaria della Calabria, ma anche la testimonianza di un passato di fallimento e di degrado per lo sviluppo del nostro del nostro territorio. L’ex Liquichimica può essere quindi la testimonianza di un passato che non passa o l’idea di un futuro possibile, caratterizzato da uno sviluppo equilibrato ed ecosostenibile». «Se avete intenzione di lasciare dopo il vostro passaggio l’immagine di amministratori abili al massimo a galleggiare in mezzo alle tempeste delle vostre rissose maggioranze, cercando di non disturbare le incrostazioni di ricchezza e di potere che hanno condannato per decenni la nostra terra all’immobilismo e alla povertà – è la conclusione della lettera che Dieni ha inviato a Falcomatà e Oliverio –, ignorate pure queste righe. Ma se vorrete consegnare a chi verrà domani una terra anche solo di poco migliore, questa è la vostra occasione: sediamoci e costruiamo assieme un progetto autenticamente condiviso, scegliendo di restituire alla Calabria il suo incredibile patrimonio naturalistico e un progetto di cui esser fieri».