Santo Stefano in Aspromonte, presentato il libro di Giovanni Suraci “Era fame di vita”

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Giovanni Surace presenta a Santo Stefano in Aspromonte il suo nuovo libro, un romanzo scritto con l’obiettivo di rivoltare la pigrizia fatalistica e le negatività che  dominano il pensiero comune della nostra regione

relatori santo stefanoNella storica cornice di piazza Domenico Romeo a Santo Stefano in Aspromonte è stato presentato il libro di Giovanni Suraci: “Era fame di vita”.

Hanno partecipato  all’incontro con l’Autore: l’avv.Titty Siciliano, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano Anticorruzione; il dr. Antonino Piazza, Vice Presidente della sezione reggina di “Italia Nostra”; il prof. Elio D’Agostino;  il Dr. Rocco Aurelio Musolino e il  dr. Diego Coppola. Ha  fatto gli onori di casa il Sindaco dr. Francesco Malara.

Nel dibattito aperto nell’incontro, è emerso che solamente con l’impegno di uomini e donne della Calabria sana, forte di competenze moderne, unite con antichi e radicati valori, si può uscire da una situazione di stallo che  oggi sta penalizzando il nostro territorio.

Il romanzo “Era fame di vita” si inserisce con forza nel panorama letterario calabrese con l’intento di rivoltare la pigrizia fatalistica e le negatività che  dominano il pensiero comune della nostra regione.

Partire dalle origini, basate sulla dignità e l’orgoglio che hanno contraddistinto la crescita  dell’immediato secondo dopoguerra è l’obiettivo primario che ognuno di noi si dovrebbe porre, per prendere coscienza della forza dirompente della cultura.

Solamente con la riscoperta dei valori, basati sulla dignità e l’orgoglio, si può portare avanti un progetto di rivalutazione  delle nostre  tradizioni con l’obiettivo primario di riappropriarci della nostra storia imperniata sulla crescita della cultura, dell’arte, della bellezza.

Attraverso un rivoluzionario modo di agire e di raccontare la nostra Terra si possono lateralizzare  gli stereotipi negativi che fanno percepire la Calabria come ultima Regione d’Italia.

Da Santo Stefano in Aspromonte è partito un messaggio forte che, se diffuso e recepito in tutto il territorio calabrese, può, anche attraverso l’analisi e la lettura del romanzo “Era fame di vita”, essere entusiasmante per aspirare  ad aggregare le forze sane calabresi per uscire da un sottomesso isolamento che la nostra terra non merita.

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