Si conclude ufficialmente la 24esima edizione del Capo d’Orlando Blues

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Il Capo d’Orlando Blues si conclude con grande successo con la sua 24esima edizione

Si è appena concluso il Capo D’Orlando Blues, giunto alla 24^ edizione, uno dei festival dedicati al blues e all’interazione culturale più longevi d’Italia e d’Europa. Tantissimi ospiti, oltre 100 (dal bluesman americano Corey Harris al polistrumentista e griot africano Baba Sissoko, da Blair Crimmins and the Hookers a Marco Corrao con l’armonicista Giuseppe Milici per citarne solo alcuni), si sono alternati durante i 9 giorni sui palchi distribuiti in tutto il territorio di Capo d’Orlando accolti da un pubblico molto numeroso che cresce sempre di più di anno in anno. 

Il Festival ha girato per i luoghi più belli di Capo d’Orlando ma ha vissuto il suo clou a Villa Piccolo, dove è nato questo grande evento e dove è ritornato dopo anni: “con le visioni notturne e gli spiritelli di Casimiro, le essenze rare di Agata Giovanna, le poesie e l’immensa cultura di Lucio – racconta Nino Letizia, Presidente di Crossroad che da sempre organizza il Capo d’Orlando Blues -. È incredibile come questo pezzo di cultura siciliana riesca ad esaltare il canto Blues struggente ed appassionato di Corey Harris in “mama Africa” o la versione di “Giorgia” eseguita dai Blair Crimmins. Tutto ciò è stato semplicemente magico nei luoghi del Gattopardo e dei Piccolo ultimi testimoni di una Sicilia magica e bella che si è saputa rinnovare attraverso una manifestazione tra le più longeve e toste d’Europa: il Capo d’Orlando Blues Festival. Il progetto Capo d’Orlando Blues oramai ben radicato nella realtà di Capo d’Orlando, cittadina a forte vocazione turistica,  specie con l’apertura del nuovo porto, può  costituire un ulteriore eccezionale richiamo verso il turismo culturale”.

È finita questa 24^ edizione del Festival Blues di Capo d’Orlando che negli anni per noi, non solo è diventato un appuntamento fisso in cui passione, collaborazione, determinazione, professionalità, amicizia e follia si uniscono per dare vita ad una delle manifestazioni più longeve del nostro territorio – racconta Marco Corrao, direttore artistico della manifestazione -, ma soprattutto perché è il momento dell’anno in cui possiamo dire di celebrare il nostro Presidente, Nino Letizia, vero motore e linfa vitale di questo festival. Il Blues tiene accesa la fiammella della passione per la musica e per questa incredibile avventura che dura da 24 anni”.

Capo d’Orlando Blues è il festival del rispetto della diversità culturale e dell’interazione fra culture, poste in dialogo tra loro. Questo approccio è volto a valorizzare la diversità come possibilità di arricchimento reciproco e non come ostacolo alla convivenza. D’altronde è proprio ciò che si è verificato tra l’800 ed il ‘900 quando 4 milioni di italiani emigrarono negli USA, e tra di essi vi erano anche musicisti sopraffini che nel Nuovo Mondo incisero circa 7.500 brani fino agli anni ’30. Dall’interazione tra la cultura musicale italiana ed americana nacquero in America nuovi fondamentali generi musicali come il pop ed il jazz.

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