Il Movimento 5 Stelle di Villa San Giovanni ha precisato i punti 2, 3, 4, 5 dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale riunitosi ieri
Il Movimento 5 Stelle di Villa San Giovanni ha pubblicato un comunicato stampa riguardante la questione dell’ordine del Giorno del Consiglio Comunale di ieri: “nel Consiglio Comunale precedente del 24 luglio 2017, all’unanimità, si decideva di spostare la votazione sulla composizione di tutte le commissioni nonché sull’elezione del vice presidente di minoranza al fine di valutare con serenità ed imparzialità le varie designazioni. In data 3 agosto veniva convocata dal Presidente del Consiglio la riunione dei capigruppo, al fine di discutere e raggiungere un accordo in tal senso. Nella medesima sede, invece, constatavo che la minoranza (rappresentata dai suoi due capigruppo, Angelina Vilardi per “Villa Riparte” e Cristian Aragona per “Impegno in Comune”) mi esternava una scelta già effettuata, evidentemente in altre sedi non istituzionali , frutto di una volontà che ho percepito non essere degli stessi capigruppo. Quindi, in ogni caso, mi trovavo a discutere con capigruppo che non avevano alcun potere decisionale”, ha dichiarato Milena Gioè, consigliera di minoranza del Movimento 5 Stelle di Villa San Giovanni.
“Leggendo il “pizzino” che mi veniva mostrato, notavo che mi veniva assegnata soltanto la presenza in una delle tre Commissioni permanenti, quella “Affari Generali”. Nel momento in cui apertamente dissentivo, sia per la modalità di coinvolgimento, (mi si imponeva una decisione altrui senza minimamente tener conto della mia posizione), sia per la mancanza di parità di trattamento dei capigruppo, il capogruppo Vilardi mi riferiva che la scelta si basava sul risultato elettorale ottenuto, con 800 voti meritavo quello!!! E poi, aggiungeva il capogruppo Aragona, non avevo firmato il ricorso al Tar, rendendomi colpevole di aver disatteso il “loro” indirizzo politico. Come se fossi stata eletta nelle loro liste e non in quella del M5S!”, ha proseguito.
“Entrando, invece, nel merito dei motivi secondo cui alla sottoscritta, capogruppo del M5S, spetterebbe l’ingresso in due e non in una sola Commissione, ricordo che all’articolo 16 dello Statuto Comunale, si stabilisce che “un gruppo può essere costituito anche da un solo consigliere purchè questo sia l’unico rappresentante di una lista che ha ottenuto un solo seggio”. Ancora, all’articolo 7, comma 2,del regolamento comunale, concernente la costituzione dei gruppi consiliari, si precisa che “Nel caso che una lista presentata alle elezioni abbia avuto eletto un consigliere, a questi sono riconosciute le prerogative e la rappresentanza spettanti ad un gruppo consiliare. L’articolo 9 del medesimo regolamento , riguardante la costituzione e la composizione delle Commissioni permanenti, per le designazioni di minoranza richiama soltanto il criterio proporzionale, ovvero il rispetto dei due membri di minoranza e i tre di maggioranza. La norma non fa alcun riferimento ai voti ottenuti. D’altro canto, un’eventuale relazione tra i voti ricevuti e la presenza in commissione, violerebbe palesemente quei principi di democraticità e di uguaglianza che devono applicarsi ai tutti i capigruppo ponendosi apertamente in contrasto anche con l’articolo 29 del regolamento comunale. Lo stesso stabilisce che “ Ogni consigliere comunale rappresenta la comunità amministrata ed esercita le sue funzioni senza alcun vincolo di mandato”. Nell’adempimento delle sue funzioni connesse alla carica elettiva egli ha pertanto piena libertà d’azione, di espressione e di voto”, ha continuato.
“Ciò significa che i capigruppo vanno posti sul medesimo piano e occorre garantire loro i medesimi diritti. Nella “spartizione” effettuata dalla minoranza “Impegno in Comune e “ Villa Riparte” non si è tenuto conto di tali norme, contravvenendo alla piena attuazione del principio democratico e della “par condicio”. Se nelle tre Commissioni Permanenti, hanno diritto di farne parte due membri della minoranza, per un totale di sei designazioni ,e i capigruppo in carica della stessa minoranza sono tre, ad ognuno di essi deve essere garantita la presenza in due Commissioni. Per i motivi sopra esposti, invito il Presidente del Consiglio, ad applicare l’articolo 6 , comma 4 del regolamento comunale, intervenendo a difesa delle prerogative del capogruppo M5S, ispirandosi ai criteri di imparzialità, nel rispetto del ruolo istituzionale di rappresentanza del civico consesso”, ha concluso.