“Occorre inoltre avviare da subito un confronto operativo sullo stato dell’arte dell’economia locale e sulle leve di sviluppo e di finanziamento, specie con riferimento agli ingenti stanziamenti di origine comunitaria, che è necessario attivare. Tutti i comparti produttivi attendono misure concrete per ripartire. Basti pensare al settore delle costruzioni, autentica spina dorsale dell’economia e dell’occupazione nel territorio reggino. Un comparto che ovunque in Italia sta registrando una sostanziale ripresa ma che, alle nostre latitudini, continua a segnare faticosamente il passo proprio per l’assenza di progettualità sul fronte delle grandi opere e degli interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e rigenerazione del patrimonio edilizio e infrastrutturale che il nostro contesto urbano attende ormai da anni”.
Secondo Nucera, “Confindustria dovrà, inoltre, farsi portavoce attivo e propositivo della ripartenza dei due altri asset strategici per il sistema economico e produttivo locale, quali il turismo e l’agroalimentare. Settori ai quali occorre guardare in un’ottica sinergica e di sistema. Destagionalizzazione e creazione di una precisa, forte e riconoscibile identità territoriale reggina sono i punti intorno ai quali costruire un programma operativo che la nostra associazione deve mettere al servizio delle imprese e degli operatori di settore. Alle questioni turismo e agroalimentare si legano quelle relative ai trasporti e alle infrastrutture di base. Punti sui quali Confindustria deve chiedere un tavolo di confronto con gli organi istituzionali preposti. A cominciare dall’aeroporto dello Stretto che non può fare a meno di Alitalia e su cui occorre concertare un’azione tesa all’attivazione anche di vettori low cost e collegamenti estivi mediante charter”.
Questo territorio per cambiare passo deve ragionare e operare, in ogni suo ambito, secondo logiche di rete e di reciprocità. “In questo senso Confindustria deve svolgere anche un’azione di raccordo nel quadro della Città metropolitana il cui impianto non può essere a trazione “reggiocentrica” ma deve abbracciare tutte le realtà del territorio provinciale, specialmente quelle più periferiche. E’ in questo contesto che già nel corso di questa estate ho avviato un tour lungo tutto il territorio reggino che mi ha portato nella Locride, nella Piana di Gioia Tauro e in alcune aree interne per visitare e conoscere da vicino le realtà imprenditoriali, i contesti sociali in cui esse operano e le criticità che quotidianamente devono affrontare. Si tratta di un’azione che intendo fortemente portare avanti e rilanciare nella ferma convinzione che la nostra Associazione debba recuperare la propria mission originaria di supporto, guida e rappresentanza, forte della credibilità, dell’esperienza e delle competenze che essa possiede e che può mettere al servizio della collettività”.