Reggio Calabria, il dramma di ieri sera sulle Bretelle e la città fuori controllo: un’altra vittima sulle spalle degli Amministratori
Era la sera del 12 Febbraio 2014, faceva molto freddo e un uomo perdeva la vita dopo essere stato investito da un’automobile sulle Bretelle del Calopinace, in centro a Reggio Calabria. A poco più di tre anni di distanza, ieri sera un episodio analogo ha provocato il decesso di una donna: sull’asfalto c’erano ancora le tracce dei rilievi effettuati per l’incidente di tre anni fa. E non è un caso che questi episodi si verifichino in quel punto: negli ultimi dieci anni, almeno 6 pedoni sono stati investiti sempre lì. Fortunatamente non sono morti tutti, ma alcuni hanno riportato conseguenze drammatiche che gli hanno sconvolto la vita. E nonostante ci sia anche “scappato il morto” – come si suol dire – gli “Amministratori” restano a guardare (tra virgolette perchè ci chiediamo se possiamo ancora chiamarli così, in quanto “Amministratore” è colui che Amministra e Reggio non sembra una città Amministrata da qualcuno…).
E’ una città ormai fuori controllo Reggio Calabria: parcheggi in doppia e tripla fila come non accadeva almeno dagli anni ’90, auto pirata che sfrecciano con la musica al massimo, transitano e si parcheggiano sull’isola pedonale del Corso Garibaldi come se nulla fosse, limiti di velocità infranti come se non esistessero. Ognuno fa quello che vuole a Reggio Calabria, perchè nessuno si prodiga a far rispettare le regole.
Sulle “Bretelle” del Calopinace dove i pedoni continuano a morire, c’erano le strisce pedonali che col passare del tempo si sono consumate ma nessuno ha pensato di disporre la loro ri-verniciatura. I “led” che dovrebbero segnalarle nelle ore notturne sono tutti rotti e non funzionano più. Inoltre non vi è alcun controllo dei limiti di velocità, che in quel tratto sono di 50km/h e invece le auto scorrazzano a ben oltre il doppio, invogliate dall’ampia sede stradale. Così diventa difficile scorgere un eventuale pedone, vestito di scuro, nelle ore notturne, su strisce che non ci sono più e non sono più segnalate, da un’auto lanciata a tutta velocità in una strada scarsamente illuminata e a tratti incredibilmente buia.
Ecco. L’ultima vittima delle Bretelle è sangue sulla coscienza del Sindaco e della Giunta che dopo 3 anni non sono stati in grado neanche di nominare il nuovo comandante della Polizia Municipale: che organizzazione può avere un corpo senza guida? E sulla mobilità urbana sarebbe il caso di adottare urgenti provvedimenti: le strade-groviera della città, zeppe di buche, voragini e sporcizia, sono un pericolo per la pubblica incolumità. Cosa dire degli alberi che continuano a crollare quotidianamente a causa del totale abbandono a cui sono lasciati proprio dal Comune, nonostante la disponibilità (gratuita) offerta da Enti come il Parco Nazionale d’Aspromonte e la Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea? Anche qui bisognerà attendere i morti (e continuare a non far nulla?). A Reggio Calabria si continua a morire sull’asfalto. Vietato parlare di “tragica fatalità”.