Regionali Sicilia, Genovese Junior si presenta in grande stile a Messina: “Devo tutto ai miei genitori, ma dimostrerò di essere anche un ragazzo capace” [FOTO]

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Genovese Junior sceglie il Palacultura di Messina per il suo esordio in politica: “La mia candidatura vuole essere un incentivo destinato ai giovani, mi faccio avanti per loro”

Debutto in gran stile quello di oggi a Messina, per il giovanissimo Luigi Genovese. Il 22enne ha “rotto il silenzio” presentando   la sua candidatura alle prossime elezioni regionali in Sicilia.  Un bagno di folla ha letteralmente preso d’assalto il Palacultura, dove tra consiglieri comunali,  iscritti e simpatizzanti di Forza Italia ha fatto  capolino  il padre Francantonio, seduto in prima fila per assistere al primo discorso pubblico del ragazzo. Emozione palpabile quella del piccolo Genovese, che nonostante tutto ha dimostrato di trovarsi a suo agio accanto agli ormai “navigati” esponenti  di Forza d’Italia Renata Polverini e Gianfranco Micciché. Presente per l’occasione anche il candidato vice presidente Gaetano Armao. A prendere la parola per primo, proprio il giovane Luigi, che ha esordito con duro attacco al governo Crocetta. Senza mezzi termini, l’aspirante onorevole all’Ars ha espresso una durissima condanna contro l’attuale governo a guida Pd, definendolo il peggiore che la Sicilia abbia mai avuto: “Occorre calare il sipario su questo  governo “- ha detto. Luigi ha voluto anche rispondere alle accuse mosse nei suoi confronti alla notizia della sua candidatura e, tra una citazione di Mark Zuckerberg e un’altra di Steve Jobs, ha spiegato i motivi che lo spingono, come lui stesso ha ammesso, ad abbandonare la “zona di confort” a Roma da studente e scendere in politica: “A chi dice che io sia un ragazzo fortunato, rispondo che è vero, lo sono. Lo sono grazie ai miei genitori, ma con la mia candidatura voglio dimostrare di essere non solo fortunato ma anche capace. Se sarò eletto, il mio impegno sarà per i giovani, la  passione per la politica mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, ma non faccio parte della vecchia classe. Il nostro obiettivo è un percorso che porti alla rinascita della Sicilia, sappiamo che il contesto è difficile, perché occorre far ripartire una macchina ferma da molto tempo. Potevo stare a Roma e fregarmene della mia città, potevo fare altro, ma ho scelto di candidarmi perchè ci credo“. E sulla candidatura di Luigi ci crede più che mai anche Gianfranco Micciché, che con estrema naturalezza (e sincerità) ha ammesso che la candidatura del piccolo Genovese è come un “passaggio di testimone”. “Se a tuo padre non  avessero fatto quello che hanno fatto, caro Luigi, non saresti candidato- ha detto rivolgendosi al giovane. Tu prendi il posto  di una persona importante e lo prendi perché qualcuno ha imposto che tuo padre non possa fare più questo mestiere. Per me è un vanto farti entrare in politica“. Alle  parole del coordinatore di Forza Italia in Sicilia, il lungo applauso del pubblico, qualcuno tra la folla si è lasciato andare al grido di “Viva la famiglia Genovese”.  “Quest’anno abbiamo avuto un gran culo- ha continuato Micciché commentando le possibilità di vittoria il 5 novembre- Stavota non c’è spisa pi nuddru. Abbiamo avuto il peggiore presidente della Regione e dell’Assemblea, è facile vincere queste elezioni“.

 

 

 

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