Ceccato 98 – Cappello del prete

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ceccato 98di Enzo Cuzzola – Era una domenica mattina come tante, ma mi ero svegliato prima del solito. Zio prete si alzava per andare a celebrare al cimitero di Condera, e faceva alquanto trambusto, più del solito, per svegliare mio fratello Pasquale, che gli avrebbe fatto da chierichetto. Essendo festivo, di messe ne avrebbe celebrate tre e sarebbero rientrati appena in tempo per il pranzo.

Chiesi a zio prete se portava anche me con lui. Rispose che mi sarei annoiato a sentire tre messe. Alle mie rimostranze, confessò che forse mi sarei stancato troppo e dato il freddo che faceva in quella cappella, sarebbe stato meglio rimanessi a casa.

Era un bell’uomo zio prete, alto e robusto. Si concedeva un vezzo, che lo distingueva dagli altri sacerdoti che conoscevo, che ovviamente come lui indossavano tutti una talare nera, portava un basco azzurro sulla testa, lo aveva comprato a Fatima dove era stato in viaggio. Ma la domenica vestiva solenne ed oltre alla talare indossava il classico cappello da prete in feltro. Finita la colazione mi chiese di salire in camera a prenderglielo. Glielo portai commentando che era molto bello e lo rendeva importante, sembrava il vescovo Ferro, anche se a me piaceva di più il basco.

Rispose che anche a lui piaceva più il basco, quanto a sembrare un vescovo poi disse che a lui non l’avrebbero mai fatto. Aggiunse che me lo avrebbe regalato al suo rientro, ma non il suo, me ne avrebbe comprato uno tutto per me e me lo avrebbe portato. Avrei sentito quanto sarebbe stato buono. Non capì, ma intuì uno dei suoi soliti scherzi. Al ritornò si presentò con un pacchetto di carta oleata lo consegnò a mia madre dicendo “ecco il cappello del prete per Enzo… stasera spezzatino per tutti”. Eh sì era proprio un prete, lo si capiva dagli scherzi che faceva, da prete ovviamente.

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