Ceccato 98 – La conca: il cerchio della vita

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ceccato 98di Enzo Cuzzola – Per me la conca era l’arnese in legno con buco al centro, nel quale si riponeva il braciere, una volta che il carbone era cotto, per scaldare le nostre modeste case. Sentii mio padre dire che adesso, che avevano finito con la raccolta dei bergamotti ed avevano effettuato la potatura delle piante, dovevano passare alla realizzazione delle conche. Pensai che avrebbero utilizzato il legno di risulta dalla potatura per realizzare le conche.

Approfittai della disinfestazione della scuola, per andare con mio padre a vedere la lavorazione delle conche.

Sorpresa, le conche erano delle buche rotonde di un paio di metri di diametro e circa 50 centimetri di profondità. Venivano scavate attorno al piede dell’albero di bergamotto. Venivano scavate ad anni alterni per metà giardino. Una volta pronte venivano ispezionate dal fattore, successivamente venivano riempite di letame bovino. Ancora una volta ispezionate dal fattore, per verificare la presenza della giusta quantità di letame. Infine venivano richiuse con la stessa terra che era stata precedentemente smossa.

Mio padre mi spiegò che il letame era un forte concime naturale. I bovini erano ghiotti di pastazzo (bergamotto residuato dalla lavorazione), che per la verità veniva riservato alle mucche, dato che stimola le proprietà lattifere. I bovini producono il letame, che viene usato per concimare i bergamotti, dato che stimola la produzione dei frutti. Quindi più frutti, più pastazzo, più latte e più letame.

Compresi allora che si trattava di un vero e proprio cerchio della vita.

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