Mi piaceva molto guardare i programmi per ragazzi, come il corsaro nero e le avventure di gian burrasca. Ma mi piaceva anche guardare la trasmissione del maestro Manzi, non è mai troppo tardi. Avevo capito che era dedicata agli adulti che non sapevano leggere e scrivere, ma la trovavo anche molto utile per me, per arricchire le mie conoscenze scolastiche.
Ma il Governo dell’epoca aveva varato un piano di lotta all’analfabetismo che prevedeva, oltre alla trasmissione del maestro Manzi, il coinvolgimento sul territorio di giovani maestri, che avrebbero prestato il loro primo lavoro insegnando a leggere e scrivere agli adulti analfabeti.
Fu così che anche l’azione cattolica di Riparo organizzò uno di questi corsi, al quale si iscrissero molti degli adulti, anche quelli che qualche cosina sapevano pur leggere o scrivere, ma avevano sicuramente bisogno di saperne di più. Il corso veniva tenuto in una saletta messa a disposizione dal parroco don Zimbalatti, nella casa canonica.
Si iscrisse anche mio padre, che chiese alla maestra il permesso di portarmi con lui. Ottenuto il permesso , dotò anche me di libri e quaderni. Pensai lo facesse per evitare che mi annoiassi sempre in casa, dato che mi impedivano di giocare all’aperto per la malattia avuta.
Ma una sera uno degli anziani scolari, nel complimentarsi per la mia bravura, mi disse che mio padre aveva ragione a portarmi con sé, così avrei recuperato velocemente l’anno perso per la malattia.
Chiesi spiegazioni a mio padre. Mi disse che sì per loro “non era mai troppo tardi”, ma per me non sarebbe stato mai troppo presto. Avevo bisogno di imparare e di imparare presto.