Regionali, Messina. D’Alia contro le lobby dell’Ars: “Il voto segreto è la loro arma” [FOTO]

giampiero d'alia
StrettoWeb

Presentate oggi a Messina la lista provinciale di Alternativa Popolare e Centristi x Micari alle regionali, D’Alia spara a zero contro alcuni dei deputati dell’Ars: “col voto segreto hanno paralizzato la Regione”

C’è un tema fondamentale in questa campagna elettorale, del quale però nessuno parla. Un aspetto che paralizza da anni l’azione dei presidente della Regione, del governo e l’attività legislativa dell’Ars: un gruppo folto di deputati regionali che, nel corso delle varie legislature, hanno sempre assunto posizioni differenziate rispetto ai governi – apparentemente – ma che invece hanno  creato una maggioranza trasversale che, spesso utilizzando l’arma assurda e vergognosa del voto segreto, hanno condizionato l’attività del governo e dei presidenti della Regione, oltre appunto a paralizzare Sala d’Ercole”. Lo afferma il coordinatore nazionale dei Centristi per l’Europa, Gianpiero D’Alia, che oggi ha presentato, nella sala Consiglio di Palazzo dei Leoni a Messina, la lista provinciale e i candidati di Alternativa Popolare – Centristi x Micari alle prossime elezioni regionali in Sicilia. “Questo è successo in passato – continua l’ex ministro – ma si stanno ricreando le basi affinché avvenga anche nella prossima legislatura, con i numerosi passaggi di deputati da uno schieramento all’altro e cambi di casacca dell’ultimo minuto.  Un conto – osserva D’Alia –  è dare il consenso a un progetto politico, un altro è dare il voto a questi personaggi che, per propri interessi ma anche interessi di gruppi che non appaiono, hanno determinato di fatto tutte le scelte importanti fatte all’Ars. Mi riferisco ovviamente alle leggi più importanti, o quelle di bilancio, non certo in quelle di piccolo cabotaggio. Reputo che questo atteggiamento prefiguri anche un fatto di delegittimazione del mandato politico”.  “Credo che solo Micari e la proposta politica che abbiamo costruito intorno alla sua candidatura – prosegue – possa discostarsi da tutto questo. Scegliere il 5 novembre il rettore dell’Università di Palermo significa, appunto, scegliere tra chi preferisce un progetto per la Sicilia, rispetto le solite lobby trasversali di deputati”.  Nello Musumeci continua il coordinatore dei Centristi per l’Europa- ha ammesso chiaramente di non poter incidere sulle sue liste elettorali e, nella ‘trasfigurazione’, da presidente della Commissione Antimafia dell’Ars a candidato governatore, sta accogliendo molti di quei nomi che, invece, quando era all’antimafia aveva pubblicamente, nel suo ruolo, segnalato. Questo perché Musumeci, che è una persona che stimo, è intrappolato dentro la coalizione che messa in piedi per provare a vincere le elezioni. E’ già delegittimato. Penso che se dovesse diventare presidente della Regione non avrebbe nemmeno l’autonomia per poter scegliere il suo capo di gabinetto”. Quanto a Genovese, D’Alia ha dichiarato di non voler entrare “nel tritacarne mediatico e nella campagna del fango contro Genovese jr, ma rimanendo dentro la corretta competizione politica, mi pare che Genovese, non junior, sia diventato il padre padrone del centrodestra. A questo punto, non solo ha salvato il sindaco di Messina, Renato Accorinti, dalla nostra mozione di sfiducia in Consiglio comunale, ma penso sceglierà anche il prossimo candidato a Sindaco di Messina del centrodestra”. Presenti alla convention di oggi l’europarlamentare Giovanni La Via, europarlamentare e vicepresidente della Regione designato dal centrosinistra; il parlamentare Enzo Garofalo; il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone; il coordinatore regionale dei Centristi, Adriano Frinchi e il coordinatore provinciale Paolo Alibrandi.

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