L’aspirante governatore della Sicilia, in vista delle prossime elezioni regionali, da qualche ora ha pubblicato sui social una lunga lista di candidati “impresentabili”, un colpo basso che più che fare luce sui candidati getta ombre sulla credibilità del Movimento e sullo stesso Cancelleri
È un giustizialismo di infimo ordine quello che in questi giorni corre sui social e che vede protagonisti i paladini cinquestelle siciliani con a capo Giancarlo Cancellieri. L’aspirante governatore della Sicilia, in vista delle prossime elezioni regionali, da qualche ora ha pubblicato sui social una lunga lista di candidati in corsa che a suo dire, ma specialmente a suo imperscrutabile giudizio, apparterrebbero alla nutrita schiera di “impresentabili“. Un colpo basso che più che fare luce sui candidati, getta ombre sulla credibilità del Movimento e sullo stesso Cancelleri, che ergendosi a paladino della giustizia si è arrogato il diritto di sostituirsi arbitrariamente alle norme dello Stato che prevedono, in base alla nostra Costituzione, chi possa candidarsi o meno alle elezioni.
Cancelleri non solo ha già formulato il suo verdetto e messo in moto la macchina del fango contro gli avversari, ma si è reso responsabile di un gravissimo scivolone che lede i più sacrosanti principi garantiti dalla nostra Costituzione sull’esercizio del diritto di elettorato attivo. Il candidato governatore grillino dimostra di ignorare i principi alla base dello Stato di diritto e lo fa con assoluta nonchalance. Così, spulciando nel casellario giudiziario dei vari candidati di Musumeci, ne prende alcuni e li espone alla gogna mediatica, attraverso il meccanismo perverso che sfrutta l’emotività del popolo social per ottenere consensi alla sua campagna elettorale.
Da qui al 5 novembre continueremo a vederne di tutti i colori, quella che si prefigura è una campagna elettorale tutta giocata a colpi bassi e i Cinquestelle in questo hanno dimostrato di essere campioni.