Messina, inaugurata ieri sera la bellissima Ruota Panoramica di Piazza Cairoli: ed è subito “boom” di selfie sui social. La giostra piace ai messinesi e attira visitatori, ma il vero problema è un altro…
Ma cerchiamo di andare oltre il “tifo” politico e guardiamo le cose con obiettività: la Ruota è bella, e va riconosciuto ad Accorinti e alla sua Giunta di aver fatto una cosa così buona. Su iniziativa della Confcommercio, ovviamente. Ma con il pieno supporto e con il decisivo contributo del Comune, che con l’Assessore Signorino ha inaugurato la struttura.
Il problema vero, però, è un altro. Tra pochi mesi scadrà il mandato e si tornerà a votare. Dopo cinque anni, Accorinti sarà ricordato per la Ruota Panoramica e nulla più. Ecco, il vero problema è che in cinque anni di governo, questa bellissima Ruota è la cosa migliore che Accorinti abbia fatto durante la sua sindacatura. Oseremmo dire che è addirittura l’unica cosa buona che potrà rivendicare con orgoglio nella prossima campagna elettorale, quando la Ruota (che è mobile e dopo le feste sarà smontata) resterà solo un gradito ricordo di un Natale ormai passato. Troppo poco per un Sindaco rivoluzionario che voleva rivoltare la città, invece non è stato in grado neanche di modernizzare Messina sotto il profilo dei temi a lui più cari: l’ambiente e la mobilità. Ha perso la sua storica battaglia contro il Ponte e contro il traffico dei traghetti. Cinque anni dopo è rimasto tutto come prima, un fallimento su tutta la linea. Lo Stretto di Messina non ha nessuna “flotta” come invece Accorinti annunciava (e prometteva) cinque anni fa. I traghetti continuano a sbarcare nella rada san Francesco riempiendo di smog, inquinamento e traffico le strade tra le case del centro cittadino. Messina rimane l’unica città d’Italia (e probabilmente anche d’Europa) a non avere un’isola pedonale o una ZTL, ancora vittima ovunque – anche nelle strade più storiche – di traffico e parcheggi. Una città a ancora a misura di mezzo, mentre già da 20-30 anni un po’ tutte le altre città di dimensioni analoghe iniziavano a trasformarsi adattandosi a misura d’uomo.
Eppure Accorinti è ambientalista convinto, queste cose le avrebbe dovute fare “nei primi cento giorni“. Eppure di giorni a Palazzo Zanca ne ha già passati oltre 1.600, e la città non ha fatto alcun passo avanti. E’ il fallimento dell’approccio grillino al mondo (perchè Accorinti non è grillino soltanto per logiche burocratiche del Movimento, ma ha quel dna ideologico). E’ il fallimento del “No” a tutto, il fallimento della politica-contro. E’ il fallimento delle logiche di invidie e gelosie che portano a preferire figure alternative rispetto a quelle tradizionali, e poi pazienza se il territorio sprofonda. E’ il fallimento del fondamentalismo dell’onestà, quelli che “vabbè ma almeno lui non s’è rubato i soldi“. L’apologia della mediocrità. Perché l’onestà è un valore straordinario e fondamentale non solo per la morale, ma anche per la nostra Costituzione: chi non rispetta le leggi, deve pagarne le conseguenze. Ma per amministrare un ente, un territorio, una regione o una città, l’onestà non può bastare: servono anche competenza, ingegno, furbizia, astuzia, cultura non solo sociale ma soprattutto politica, arte della diplomazia e del compromesso e soprattutto tanta, tanta, tanta praticità. La politica non è filosofia. La politica non è una maglietta “free Tibet”. La politica (del fare) è certamente anche un’apprezzabilissima Ruota Panoramica (vedi le bellissime foto nella gallery in coda all’articolo). Ma per 5 anni di governo è davvero troppo, troppo, troppo poco.