Reggio Calabria, il video fake di Falcomatà sui rifiuti è vecchissimo: sono immagini dell’estate 2016. Ma il vero problema è un altro
L’emergenza rifiuti, invece, è attualissima. E la situazione odierna – che su StrettoWeb stiamo raccontando da settimane raccogliendo le segnalazioni dei cittadini – è ben diversa rispetto all’estate 2016: i (pochi) cassonetti rimasti sono sempre completamente stracolmi e i cittadini sono costretti a lasciare i sacchetti fuori dai cassoni strabordanti.
Senza entrare nel merito del sistema di raccolta differenziata che quest’Amministrazione Comunale ha imposto alla città e delle sue clamorose pecche e inefficienze, bisogna sempre ricordare che soltanto poche aree periferiche di Reggio possono usufruire della raccolta differenziata, che ancora non è stata attivata per tutto il centro cittadino, da Santa Caterina a Ravagnese, comprese le zone collinari. La percentuale di cittadini serviti dalla differenziata è inferiore (di gran lunga) al 50% dei residenti: ci sono oltre 100.000 reggini che la differenziata non possono farla perché la loro zona non ne è servita, e che quindi devono per forza di cose continuare a buttare i rifiuti nei tradizionali cassonetti (che però sono stati quasi tutti tolti). La città è completamente sommersa dalla spazzatura, più o meno come 4 anni fa, e il Sindaco anziché assumersi le proprie responsabilità, si scaglia contro la sua gente. Quelli a cui quattro anni fa chiedeva il voto. Quelli che certamente non gli faranno più così tanto schifo quando dovrà richiedergli una preferenza. Ve lo immaginate Falcomatà in campagna elettorale: “scusa, ma tu butti la spazzatura fuori dai cassonetti? No allora non mi votare, vota agli altri, la destra o i grillini fanno per te, io voglio solo i voti dei differenzianti o, al massimo, di quelli che piuttosto se la mangiano la spazzatura anzichè buttarla fuori dai cassonetti chi poi ddi storti i strettoweb fannu l’articoli chi a città è lorda e mi rumpunu i palli a mia“.
Piuttosto, a proposito di Natale, perchè Falcomatà non ha risposto alla denuncia del Comitato Corso Sud che s’è visto revocare pochi giorni prima del Santo Natale l’autorizzazione per il partecipatissimo evento di fine anno, sulla falsariga del 2016? Il Comune ha intimato agli organizzatori di smontare il 31 le casette del villaggio natalizio, per poi rimontarle giorno 1, affinché un’altra associazione possa svolgere un altro evento nell’ultima serata dell’anno. Dal Sindaco solo silenzio sull’ennesimo atto non certo pulito e trasparente della sua stagione amministrativa.
Il rapporto tra Falcomatà e i cittadini è più incrinato che mai: la gente si sente tradita da un ragazzo su cui aveva riversato le speranze di risollevarsi dopo un momento difficile, e che invece in tre anni abbondanti di governo non è riuscito a fare neanche una virgola del bel programma con cui aveva convinto molti. E non è la prima volta che Falcomatà, per giustificare i propri orrori, attacca gli stessi cittadini. La sua gente, quelli a cui ha chiesto il voto e lo richiederà. Si è auto proclamato “Sindaco dei Lordazzi“. L’ennesima figuraccia, dopo i recenti scivoloni sugli alberi che crollano per gli incendi, sulle classifiche di vivibilità e sui mercati generali che “non sono un servizio essenziale“. Dove arriveremo nel 2018? Riuscirà qualche saggio e illuminato consigliere (?!?) a fermare quest’escalation delirante del primo cittadino?