Elezioni, De Luca ai microfoni di StrettoWeb: “io sindaco di Messina per dare una spallata a questo sistema di consorterie e ipocrisie” [INTERVISTA]

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Elezioni, Cateno De Luca ai microfoni di StrettoWeb: “Abbiamo le nostre idee per la città di Messina e le proporremo. Saranno soluzioni forti, drastiche e pratiche”

Dai cinque anni di amministrazione Accorinti, alle vicende giudiziarie, passando per la gestione rifiuti a Messina. Cateno De Luca, candidato sindaco alle prossime amministrative, si racconta in un’ intervista rilasciata a StrettoWeb e ci anticipa alcuni dei temi caldi della sua campagna elettorale:

Cateno De Luca e le vicende giudiziarie, il 19 aprile sarà in udienza davanti al Gup, possibili scenari: 

“Il 19 aprile ci sarà l’ udienza davanti al Gup, sarà momento importante per capire come si regolerà il Tribunale di Messina su una vicenda che è paradossale.  L’8 novembre sono stato arrestato, il 20 è intervenuto il Gip e ha annullato tutto, il 24 novembre anche il Tribunale del riesame ha annullato per l’ennesima volta tutto. Visto il clamore che ha suscitato la vicenda, nel caso in cui ci sarà un rinvio a giudizio, affronteremo anche questo processo con la convinzione, come è stato per gli altri,  di uscire a testa alta”.  

Come giudica la candidatura di Accorinti?

” Accorinti, più che  candidarsi, si è lanciato nel verificare quanti like abbia ricevuto il suo videomessaggio.  Non lo seguo, ma vedo che ancora tentenna in questa strategia pilotata. Mi auguro di vederlo in pista alle prossime elezioni. Ritengo fondamentale che il protagonista di questi cinque anni di disastro  sia in pista, affinché dia conto di cosa ha ricevuto la città  e di cosa ha fatto. A me, sinceramente, sfugge. L’esempio delle legalità che doveva rappresentare questa Giunta lo vediamo nella violazione palese e costante della norma regionale che impone al sindaco, ogni anno, di fare una relazione sull’attuazione del programma e di dibatterlo in consiglio comunale. Sembra la tecnica della bella addormentata nel bosco: Accorinti è un personaggio che si è trovato lì seduto, voluto anche dai poteri forti, ma che in questi anni non si è occupato di nulla”.

Ancora oggi c’è chi crede che non Cateno De Luca non si dimetterà dalla carica di deputato all’Ars  e che la sua candidatura sia un bluff:

Che interesse avrei a continuare a tenere in piedi la mia candidatura? Quella  di impegnare il mio tempo in cose inutili? Non credo proprio. Le regionali sono passate, sono stato eletto e la partita per la sindacatura per la città di Messina non è certamente stata chiusa, anzi siamo qui a discutere sulla strategia della campagna elettorale. La risposta è in re ipsa”.

Cateno De Luca in corsa alle amministrative di giugno, il giudizio sugli altri candidati in corsa per la poltrona di sindaco: 

“Più che di candidature, sarebbe il caso di parlare di autocandidature da parte di personaggi che al momento più opportuno tenderanno la mano per essere presi in considerazione e che in questo momento stanno semplicemente ricordando alla città di esistere.  In questi  questi cinque anni la città non si è accorta di loro o  se l’ha fatto è stato per vicende che sarebbe meglio non citare. Quanto alla mia candidatura,  rispondo dicendo che noi stiamo andando avanti con il percorso delineato l’uno aprile del 2017:  abbiamo affrontato le regionali con l’obiettivo di chiedere alla città un riscontro delle nostre  idee. Il riscontro è arrivato con l’elezione all’Ars e in questo momento stiamo definendo quello che è il programma delle attività,  che partiranno dai primi giorni di febbraio. Ci fermeremo un secondo prima della chiusura dei seggi delle elezioni amministrative“.

Qualche anticipazione sulle strategie politiche e sul programma elettorale di Cateno De Luca:

Il quadro è abbastanza complesso, il nostro programma non è incentrato in relazione alle strategie degli altri candidati, noi non cadiamo in questo errore. Abbiamo le nostre idee per la città, le proporremo. Saranno soluzioni forti, drastiche e pratiche. Stiamo completando il programma e stiamo avviando un percorso di coinvolgimento del territorio che inizierà i primi giorni di febbraio. Abbiamo già lanciato la bozza della prima parte di programma che riguarda i servizi al cittadino e l’organizzazione del palazzo municipale. La seconda parte riguarderà le infrastrutture e la terza lo sviluppo economico, come fare impresa e come creare reddito a Messina. Questa è la strategia complessiva che porteremo avanti, contemporaneamente chiederemo alla città di essere aiutati da tutti i punti di vista“.

Proprio in merito alla richiesta di “sostegno” da parte della città,  come si difende da chi l’accusa di chiedere soldi ai cittadini per finanziare la sua campagna elettorale?

Faremo 7 liste con 250 candidati, quindi al di là di qualche sterile polemica di qualche personaggio in cerca d’autore, mi sento di dire che De Luca non sta cercando soldi per la sua campagna elettorale. Sto semplicemente dicendo alla città che ci sono uomini e donne che ci stanno mettendo la faccia,  quindi, se i cittadini vorranno dare loro sostegno, potranno farlo alla luce del sole.  Non andremo a cercare sponsorizzazioni compromettenti o occulte“.

7 liste e 250 candidati al Comune, ma nessuna lista nelle circoscrizioni. De Luca è talmente forte da poter permettersi di ignorare il peso politico dei quartieri?

“Non si tratta di sentirsi forti, piuttosto si tratta di una questione di coerenza rispetto al programma che abbiamo definito. Abbiamo le idee chiare su questo: è una questione di coerenza rispetto ad uno dei punti principali del nostro programma.  Il palazzo municipale non è nelle condizioni di poter svolgere determinate attività.  Se noi sosteniamo che le circoscrizioni complessivamente, per gettoni di presenza per funzionamento hanno un costo di 3-4 milioni complessivi e, che in termini di servizi, danno zero, ritengo non sia corretto presentare le liste ai quartieri per ricevere  voti.  Il finto decentramento non può incidere sul piano elettorale. Questa mia valutazione prescinde da chi ha svolto questi ruoli, ma, obiettivamente,  tutti sappiamo che le circoscrizioni costano e servono a nulla. Sarebbe incoerente fare le liste per racimolare voti.  Con me sindaco, chi sperava di diventare consigliere di circoscrizione dovrà campare lavorando e non più sulle spalle dei cittadini. Lo stesso discorso vale per le commissioni consiliari, che a mio avviso non fanno altro che rallentare i procedimenti amministrativi. Il sistema delle commissioni  non è obbligatorio,  basta una semplice modifica dello statuto per abolirlo.  Quello che si è verificato a Palazzo Zanca non vogliamo si verifichi più: siamo dell’idea che fare il consigliere comunale non debba essere inteso come un mestiere. Non riteniamo che il consigliere comunale debba diventare un mestiere, dove per poter raggiungere i massimi di legge per poter prendere i gettoni ci si riuniva per raccontare, nella migliore delle ipotesi, delle barzellette”.

Come risponde a chi l’accusa di essere un mercenario della politica?

Ho fatto un patto federativo con l’Udc per le regionali per consentire al partito di superare il 5% e a noi di Sicilia Vera di eleggere uomini e donne in parlamento. Era una questione legata allo sbarramento e grazie al patto federativo siamo riusciti a raggiungere degli obiettivi comuni. Dopo di che abbiamo fatto una valutazione definitiva, di tipo tecnico,  sulla composizione del gruppo parlamentare, tenendo conto di un obiettivo principale, cioè la mia candidatura a sindaco della città. Il mio obiettivo è di candidarmi a sindaco con un progetto civico, non potevo certo farlo continuando ad appartenere al gruppo parlamentare dell’Udc. È stata la conseguenza logica del mantenimento degli impegni assunti durante la campagna elettorale”.

La squadra di governo di De Luca sindaco è già pronta, possiamo escludere eventuali colpi scena, magari con il centrodestra?

La nostra giunta è pronta. La squadra è stata gia definita e il 26 gennaio faremo una conferenza stampa in cui presenteremo le deleghe dei nostri assessori.  Gli assessori della mia giunta sono Roberto Enzo Trimarchi, Alessandra Calafiore,  Carlotta Previti. Dafne Musolino, Salvatore Mondello, Antonio Briguglio, Massimiliano Minutoli.  Li ho individuati durante la campagna elettorale e mi seguiranno durante il tour per la città. Non faremo alleanze con altri partiti o movimenti. Per quanto mi riguarda, non ho mai avuto discussioni politiche con Genovese, né con altri. Sicilia Vera ha fatto una scelta: siamo convinti che la responsabilità del disastro di Messina appartiene a tutto l’arco costituzionale degli ultimi 20 anni. Con De Luca sindaco, tutto questo deve rimanere fuori dal palazzo municipale.  Per tali ragioni abbiamo deciso di escludere dalla nostre liste  anche chi è in consiglio comunale. Le nostre liste sono composte da cittadini che non hanno mai avuto nulla a che fare con il palazzo municipale,  da gente comune che vuole contribuire, mettendoci la faccia, a dare una spallata a questo sistema di ipocrisie e consorterie”. 

Teme intromissioni della magistratura sulla prossima campagna elettorale?

Messina per alcuni aspetti è sotto tutela del palazzo di giustizia, lo dico con consapevolezza. Intendo dire  che dentro Palazzo Zanca convivono gli equilibri di tanti altri palazzi della città, mantenuti con la logica delle comparanze. Non consegnerò mai le chiavi del Palazzo municipale a nessun altro palazzo“.

Gestione rifiuti a Messina, il punto di vista di De Luca: 

“Ritengo che la questione Messina Servizi Bene Comune sia una grande porcheria. Un Comune, che fallisce in un settore, non può riproporre società per continuare a gestirlo.  Non è mai stato dichiarato il fallimento dell’Ato1  e di Messinambiente e ci troviamo con due società in liquidazione, che hanno continuato comunque a operare, in contrasto con quelle che sono le attività liquidatorie. La nascita improvvisa di una terza società (Messina Servizi Bene Comune, ndr) mi convince sempre a più a pensare che Messina sia sotto tutela, visto il silenzio da parte del palazzo di giustizia. I profili di illegalità sono evidenti: su questo punto valuteremo gli approfondimenti insieme ai nostri legali. Ma non sarò io a fare lo sceriffo.  Da sindaco mi limiterò  piuttosto a fare una cosa molto semplice: la questione della gestione va risolta con la creazione dell’Aro, come hanno fatto gli altri comuni. Quindi: via le società partecipate, si alle gestione in house, con  gara d’appalto settennale per ridurre i costi al 50%, si all’ impianto a Pace e ad un inceneritore di nuova generazione che tratti la parte residua dei rifiuti. Per fare questo occorre puntare sulla differenziata porta a porta: come abbiamo fatto blitz nei quartieri di Santa Teresa, altrettanto  faremo nei condomini di Messina, senza discussione“.

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