Ospedale di Melito Porto Salvo, Zavettieri: “l’Asp continua l’espoliazione senza ritegno”

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“Nel corso dell’anno 2017, sulla vicenda dell’ospedale di Melito P.S. avevamo utilizzato la metafora secondo cui si stesse “sparando sull’ambulanza”. Beh …con l’avvio del 2018 la situazione non sembra per nulla migliorata, anzi!.. Dopo ortopedia pare sia arrivato il turno della Medicina Generale; l’ospedale di Melito di Porto Salvo sembra divenuto ormai l’agnello sacrificale da offrire “a mezzi” su due altari: quello dell’inerzia politica e quello delle scelte amministrative penalizzanti i territori (ahimè!) privi di rappresentanza. Infatti, al caso del reparto di Ortopedia, che da sette lunghi mesi attende delle disposizioni di servizio in senso ripristinatorio dalla Direzione Generale ASP oltre che l’assunzione di nuovo personale (del resto come tutti i reparti di ortopedia della rete ASP), da giorno 8 gennaio c.a. si aggiunge anche una disposizione di servizio (prot. n. 26 del 08.01.2018) a firma del Dott. Calabrò che sembra sottintendere l’inizio di una espoliazione scientifica anche del reparto di Medicina Gen. di Melito P.S. Molte sono le carenze che in sede di conferenza dei sindaci, da poco riunitasi, sono state evidenziate: la problematica relativa alla doppia ambulanza che condiziona il pronto intervento, visto che da 15 comuni diversi, distanti fra loro, possono arrivare anche due chiamate contemporaneamente; il ripristino funzionale del reparto di ortopedia; la risonanza magnetica ed il potenziamento della radiologia, il potenziamento e la riorganizzazione del consultorio familiare, una riorganizzazione funzionale dell’area servizi, il potenziamento (soprattutto attraverso l’assunzione di nuovi chirurghi) del reparto di chirurgia e per finire da oggi si può tranquillamente aggiungere in agenda il corretto funzionamento del reparto di Medicina Generale, da ottenere anche attraverso la revoca di disposizioni di servizio dirigenziali del tutto inopportune. Sembra superfluo aggiungere che gli anzidetti correttivi risultano ampiamente inseriti nel recente atto dell’ASP – RC.
Il problema dei problemi però è che ogni volta si rilancia la cosiddetta “guerra fra poveri” tra due ospedali in caduta libera, infatti l’ultima disposizione di servizio, riguardante un dirigente medico del reparto di Medicina di Melito P.S., viene licenziata dalla Direzione del Dipartimento (nonostante il nuovo atto aziendale non sembra prevedere dipartimenti ..ma questa è un’altra storia!) per portare una unità in più all’ospedale Spoke di Locri. Tale “temporanea” disposizione parrebbe essere utile a garantire la presenza di un medico in aggiunta alla struttura complessa di Medicina di Locri, dove, nonostante le figure professionali già presenti risultino in numero adeguato alle esigenze del reparto, queste ultime sarebbero ampiamente utilizzate con finalità ambulatoriali. Una simile circostanza mette in evidenza come il funzionamento sanitario metropolitano, nella fattispecie quello dell’area ionica, non sia efficiente (oltre che a causa dei vertici ASP-RC) anche per la gestione delle direzioni sanitarie e di chi deve garantire la copertura medica, seguendo la logica elementare che prevede di assicurare prima i reparti, in cui si manifestano le urgenze e le situazioni di gravità, e poi gli ambulatori in cui i trattamenti sanitari sono sempre più gestibili anche dall’utenza. Per le suddette problematiche, che meritano la massima attenzione ed urgenza, è stata data comunicazione a mezzo PEC al Sindaco di Bagaladi nella sua qualità di Presidente dell’Associazione dei Sindaci dell’Area Grecanica, al Sindaco di Melito P.S. nella sua qualità di componente del Comitato dei Sindaci in seno all’ASP-RC ed al Sindaco di Ardore Giuseppe Grenci, nella sua qualità di Neo Presidente del Comitato dei Sindaci in seno all’ASP-RC, al quale, unitamente alle specifiche segnalazioni, sono rivolti gli auguri di buon lavoro ritenendo che ne abbia veramente bisogno”. E’ quanto scrive in una nota Pierpaolo Zavettieri, sindaco di Roghudi, Consigliere Metropolitano di Reggio Calabria.

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