A Reggio Calabria Confindustria si esprime in merito ai lavori della Port Agency, finalizzati a tutelare le aziende che opera sul territorio Gioia Tauro
Oltre ad una retribuzione corrispondente al livello occupazionale ricoperto al momento del licenziamento, a carico delle aziende vi sono altresì gli adempimenti burocratici, dall’inizio alla fine dell’attività lavorativa, che rappresentano un aggravio non trascurabile. La società è obbligata inoltre, qualunque sia la durata della prestazione richiesta, a procedere all’assunzione e successivamente al licenziamento del personale richiesto. Emerge dunque un sistema farraginoso, nel quale le aziende non hanno possibilità di scelta, non essendovi concorrenza tra diverse agenzie di somministrazione di lavoro. Da segnalare inoltre che il personale dell’agenzia non ha al momento alcuna esperienza delle attività svolte in un terminal auto. Per questo, la società AutoTerminal lo scorso 31 agosto ha inviato all’Autorità Portuale ed all’Agenzia del lavoro formale istanza per un periodo di formazione ed addestramento di personale dell’Agenzia, ma ad oggi non è stato ricevuto alcun riscontro. In merito ai fatti che hanno portato i lavoratori a proclamare lo stato di agitazione, dunque, occorre precisare come l’azienda in questione si sia avvalsa di professionalità con competenze specifiche non riscontrabili all’interno dell’agenzia portuale del lavoro. E’ fondamentale comprendere anche le esigenze delle realtà che operano nel porto, le quali hanno tutto l’interesse affinché lo scalo raggiunga quella crescita auspicata da tutti gli attori in campo, lavoratori, parti sociali, mondo delle imprese, istituzioni e cittadini. Uno sviluppo che passa inevitabilmente dalla coerenza delle azioni da mettere in campo.