“Oggi abbiamo l’opportunità di fare il punto sul lavoro svolto in questi anni per la riorganizzazione del sistema di Protezione civile in Calabria. Un lavoro segnato da una collaborazione costante e vicinanza con amministratori locali, prefetti, volontariato e comunità”. Lo ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio intervenendo a Lamezia Terme al workshop sul nuovo sistema di allertamento regionale per il rischio meteo idrogeologico ed idraulico adottato finora solo dalla Calabria e da altre sei regioni italiane. “Un lavoro – ha evidenziato ancora Oliverio – che agendo su una tastiera ampia ci ha consentito di raggiungere il 90% degli Enti locali che hanno adottato i Piani di emergenza comunali rispetto al 50% degli anni precedenti. Niente deve essere lasciato al caso. La nostra è una delle regioni d’Italia più esposta al rischio perciò assumere tutte le iniziative necessarie per far fronte alle emergenze è la prima delle necessità a cui bisogna corrispondere. Inoltre, assumere la prevenzione come fattore di primaria importanza attraverso gli strumenti di innovazione in dotazione della Protezione civile ci ha consentito di mettere in campo una strategia di mitigazione del rischio investendo risorse importanti”. Il presidente ha proseguito ricordato alcuni investimenti della Regione in questo senso. “In Calabria – ha dichiarato – solo 6 scuole su 100 sono sicure e con il progetto ‘scuole sicure’ abbiamo investito 500 milioni di euro; sono state recuperate le risorse inutilizzate del 2010 per il sistema idrogeologico e allocate nel Patto Calabria 300 milioni di euro per la difesa delle coste. Tra l’altro, sono diversi gli investimenti che abbiamo destinato al rinnovo del parco mezzi da dislocare su tutto il territorio della nostra regione”. Ricordando poi le calamità che hanno colpito alcuni comuni della nostra regione come Corigliano, Rose, la Locride, il Crotonese e il Vibone, un passaggio importante il presidente lo ha dedicato alle associazioni di volontariato. “Il loro lavoro è determinante. Senza il volontariato – ha affermato – non avremmo potuto affrontare le emergenze in posti di difficile raggiungibilità. Con i loro interventi, tempestivi e capillari, in moltissimi casi si è evitato il peggio e, soprattutto, eventi luttuosi”. Per tutto ciò Oliverio ha rivolto anche un forte ringraziamento a Carlo Tansi “un dirigente che io ho voluto alla Protezione civile che lavora senza risparmio di energia” e a tutti i collaboratori del comparto, ai sindaci “che, con l’entrata in vigore della nuova direttiva, avranno grandi responsabilità civili e penali”. Insomma, il presidente ha rimarcato la valenza del lavoro sinergico messo in atto che ha determinato un deciso cambio di mentalità, sia per l’operato delle scelte che per le risorse allocate. “Un vero e proprio cambiamento culturale – ha sottolineato al termine del suo intervento Oliverio – nel modo di affrontare problemi e situazioni che riguardano le garanzie di sicurezza del territorio e della popolazione calabrese. Un lavoro fatto di azione, prevenzione e risveglio culturale positivo che si deve diffondere nelle comunità e diventare un fattore di elevamento civico”. I relatori intervenuti durante i lavori pomeridiani hanno, tra l’altro, affrontato temi riguardanti i Piani comunali di emergenza e lo stato di pianificazione comunale. I sindaci con il presidente dell’Anci Gianluca Callipo hanno potuto avanzare proposte specifiche. Il workshop si è concluso con una tavola rotonda sui cambiamenti alla luce della nuova direttiva e della nova legge sulla Protezione civile alla quale hanno partecipato anche i prefetti. Infine è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Protezione civile nazionale e regionale, le prefetture e l’Arpacal che semplificherà i sistemi di comunicazione di allertamento allo scopo di evitare confusione nei sindaci con la diffusione di troppi messaggi.