Aeroporto dello Stretto verso la chiusura serale, dall’Aspromonte il disperato appello alla politica: “così scompariamo”

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Aeroporto dello Stretto, il Presidente dell’Ente Parco d’Aspromonte Bombino: “Se non reagiamo, saremo destinati a scomparire”

aeroporto dello strettoSe non si incomincia da subito a “disegnare” il percorso più efficace per assicurare all’Aeroporto dello Stretto il rango di infrastruttura strategica della Città Metropolitana, della Calabria e del Mezzogiorno, il nostro scalo, sarà purtroppo destinato a morire”. Lo afferma, in una nota, il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino, analizzando l’attuale operatività, gli esigui collegamenti e la complessiva crisi industriale dell’Aeroporto di Reggio Calabria. Quanto emerge dalle ultime notizie, secondo cui si sta valutando l’ipotesi della chiusura serale, rappresenta, inoltre, la parabola di una traiettoria la cui fase decadente era immaginabile, nonostante gli illusori annunci di una politica disattenta. L’ipotesi della Sacal è della chiusura serale dello scalo alle ore 21:00, con conseguenti ripercussioni anche sugli attuali (pochissimi) voli. Il 2017 ha concluso con il record negativo storico di passeggeri annui (appena 380.000, la metà del boom raggiunto tra 2006 e 2012) e il 2018 è iniziato con un bimestre Gennaio-Febbraio in ulteriore calo rispetto allo scorso anno. Che fine hanno fatto tutti gli annunci della politica locale, regionale e comunale, che ha espresso soddisfazione per la gestione alla Sacal?

Bombino Sembrano essere confermate, dunque, tutte le preoccupazioni della prima ora – ha proseguito Bombinoscaturite da un percorso non chiaro ed approssimativo, incapace di assicurare al nostro scalo una prospettiva di autonomia economica e manageriale; perplessità che, peraltro, non sono sfuggite al “Comitato Pro Aeroporto”, più volte portate all’attenzione della cittadinanza, ma che altrettante volte hanno registrato l’assenza della politica. La perdurante mancanza di una strategia – ha aggiunto ancora il Presidente del Parco d’Aspromonte – soffoca ogni visione di centralità che l’Area dello Stretto deve esprimere nella rete degli scambi nazionali ed internazionali. Ciò, purtroppo, non può che essere attribuito ad una colpevole inerzia delle rappresentanze politiche chiamate a difendere la dignità dell’Aeroporto dello Stretto“.

Il nostro scalo, e non mi stancherò mai di ribadirlo, ha una valenza interregionale; è l’infrastruttura logistica più “avanzata” e baricentrica per connettere le intermodalità Euro-Mediterranee lungo le direttrici Nord-Sud, Est-Ovest. Reggio è sede di una Università che non a caso è denominata “Mediterranea”; è sede, inoltre, di una Università per Stranieri, la Dante Alighieri, peraltro l’unica del Mezzogiorno, che attrae centinaia di studenti da ogni parte del mondo. Reggio, pertanto, per vocazione ed intelligenza territoriale, ambisce a proporsi come Città degli Studi, come centro turistico e culturale, e non solo. In tale quadro – ha aggiunto Bombino i progetti che in questi anni abbiamo realizzato per far diventare il Parco dell’Aspromonte un vero e proprio “attrattore metropolitano”, rischiano seriamente di restare “soffocati” e schiacciati in se stessi, vista la carenza di collegamenti. L’ottenimento della Carta Europea del Turismo Sostenibile, la candidatura mondiale dell’Aspromonte all’Unesco Global Geoparks, la vincente intesa tra il MArRC e l’Ente Parco che, grazie alla valorizzazione del connubio “Natura&Cultura”, anche quest’anno ha permesso a centinaia di visitatori di raggiungere i luoghi dell’Aspromonte dopo la visita del nostro Museo, sono tutte aspirazioni ed iniziative che potrebbero subire una gravissima mortificazione in assenza di una seria politica in grado di assicurare piena operatività all’Aeroporto dello Stretto. Se non reagiamo, saremo destinati a scomparire“.

Interpretando la preoccupazione e l’istanza delle comunità dell’Aspromonte – ha concluso Giuseppe Bombinochiedo ai vertici di Sacal di voler definire, una volta e per tutte, le linee di un piano industriale che risponda ai principi di razionalità e lungimiranza e alle aspettative della collettività. C’è bisogno di un’azione straordinaria, poiché straordinaria è la portata delle opportunità e delle occasioni per Reggio. Chiedo alle altre Istituzioni, pertanto, di assumere ogni iniziativa per programmare la “messa in sicurezza” nostro Scalo, anche al fine di evitare che un’altra luce venga spenta in Città“.

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