Lunedì la giornata di Berlusconi a Reggio Calabria per la testimonianza al processo Scajola: il retroscena
L’ex premier è atterrato con il suo aereo privato a Lamezia Terme, viste le limitazioni dell’Aeroporto dello Stretto a cui non tutti i piloti sono abituati. E’ arrivato a Reggio Calabria in auto ed è stato accolto al Grand Hotel Excelsior dal neo-deputato reggino Francesco Cannizzaro, unico candidato di Forza Italia ad aver vinto un collegio uninominale al Sud Italia. I due si erano già incontrati la settimana precedente all’Assemblea Nazionale del partito e hanno instaurato uno stretto feeling.
Dopo la testimonianza in Tribunale, Berlusconi si è spontaneamente recato in Prefettura per una visita di cortesia. Il leader di Forza Italia ha incontrato il Prefetto Michele di Bari per far avere il proprio saluto alla città, un gesto galante come se Berlusconi fosse ancora un rappresentante dello Stato anziché di un partito. Dopotutto è stato l’ultimo Presidente del Consiglio eletto direttamente dal popolo e in quello stesso Palazzo della Prefettura di Reggio Calabria il 28 gennaio 2010 aveva presieduto addirittura un Consiglio dei Ministri straordinario tenuto per la prima e unica volta a Reggio Calabria, dopo la bomba al Tribunale. In quell’occasione il governo Berlusconi varò il “Piano Straordinario contro le Mafie” con i ministri dell’Interno Maroni e della Giustizia Alfano, da cui scaturirono nei mesi e negli anni successivi misure durissime e stringenti contro le cosche della ‘ndrangheta. E’ proprio da lì che sono partite le principali inchieste che hanno portato alle maxi operazioni con centinaia di arresti e cosche decapitate. E a parte questo, il Consiglio dei Ministri in città ha sancito il momento di massima vicinanza tra lo Stato e Reggio Calabria dopo lo strappo della Rivolta del ’70, a pochi mesi dal riconoscimento dello status di “Città Metropolitana” grazie all’opera del Sindaco di allora, Giuseppe Scopelliti.
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