Elezioni, la democrazia smonta la fobia del fascismo: Casapound si ferma allo 0,9%, Forza Nuova allo 0,4. E l’antifascismo diventa un boomerang per la sinistra

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Elezioni, flop di Casapound e Forza Nuova. Male anche Potere al Popolo: gli estremisti di ogni colore restano ancorati a un mondo antico e virtuale

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Insieme, i movimenti neofascisti Casapound e Forza Nuova non avrebbero raggiunto neanche l’1,4%: il primo ha ottenuto poco più di 300 mila voti in tutt’Italia, pari allo 0,94%. Forza Nuova con poco più di 100.000 voti s’è fermata addirittura allo 0,38%. Su oltre 32 milioni di votanti, sono numeri estremamente marginali che confermano quanto sia solida la democrazia italiana, in barba agli allarmi sul fantomatico “ritorno del fascismo” che hanno alimentato il dibattito politico nelle ultime settimane prima del voto.

Un attivismo antifascista che, evidentemente, non ha fatto bene alla Sinistra: la coalizione più moderata guidata dal Pd non è riuscita a raggiungere neanche il 23%, con il Partito Democratico che alla fine ha concluso addirittura al 18,8% delle preferenze. Flop anche per gli scissionisti di “Liberi e Uguali” che hanno ottenuto il 3,4%. Male anche gli estremisti di Potere al Popolo, che ambivano ad entrare in parlamento invece non arrivano neanche a 400.000 voti in tutt’Italia per una percentuale dell’1,1% altrettanto marginale quanto quella delle forze neofasciste.

I risultati positivi di Salvini e Movimento 5 Stelle dimostrano invece quanto sia cambiato il mondo in questi ultimi anni: da una parte c’è chi riesce a intercettare il sentimento della gente al di fuori dagli schieramenti tradizionali e dalle grandi ideologie del secolo scorso. Dall’altra che chi ancora di ostina a parlare di fascismo e antifascismo, comunismo e anticomunismo, rappresentando un mondo virtuale che non c’è più e che non trova alcuna sponda nella cittadinanza.

Paradossalmente il voto “populista“, almeno da questo punto di vista, è un voto più maturo: non interessano più le grandi ideologie (almeno quelle estremiste) che nella storia hanno portato soltanto guerre, povertà, morte e sottosviluppo, mentre l’elettorato si avvicina maggiormente a chi parla di problemi concreti e pragmatici a prescindere dalle ideologie di riferimento.

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