Le morti improvvise dei calciatori: la lista in aumento

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Grandi sportivi e giornalmente seguiti da medici ma sono comunque moltissimi gli atleti giovani morti in campo, in allenamento o in ritiro.

Davide Astori, capitano della Fiorentina, si aggiunge a questa triste lista, trovato morto a 31 anni per arresto cardiaco improvviso il 4 marzo 2018 nella sua stanza di albergo ad Udine prima della partita Fiorentina – Udinese.

Ma una domanda sorge spontanea: come mai degli atleti giovani che, si suppone, siano seguiti regolarmente da, e ancora si suppone, i migliori medici ed il miglior personale sanitario, sono vittima di queste morti improvvise?

Quali sono le cause?

I calciatori, ma anche gli sportivi professionisti in generale, sono visti come degli esseri indistruttibili e – quasi – immortali. Le loro morti sono uno shock non solo per i familiari, gli amici ed i compagni di squadra, ma anche per i tifosi che li vedono, a volte, come delle vere e proprie divinità. Gli scommettitori, alla ricerca del miglior bookmaker, studiano e analizzano le statistiche non solo delle squadre, ma anche dei calciatori singolarmente e, a maggior ragione nei casi di performance positive, queste notizie sono ancora più sconvolgenti.

Quindi, quali sono le cause?
In questi casi, le perplessità riguardo al doping nel mondo del calcio aumentano. Questo sport non ha fama di essere “sporcato” da questo tipo di sostanze ma è inutile dire che i ritmi dello sport moderno sono diventati cosí insostenibili che, forse, qualcosa sotto c’è.

Avanzano anche le perplessitá che il personale medico e sanitario alla fine non sia cosí preparato come dovrebbe essere e che vengano presi sottogamba sintomi che in realtà dovrebbero destare qualche sospetto. Chiaro che quando si è di fronte ad un argomento così delicato, i pensieri negativi divampino, ma esiste uno studio realizzato dall’Universitá di Firenze che puó dare una spiegazione.

Le morti improvvise nello sport: lo studio

Non solo calciatori, ma sportivi in generale sono morti improvvisamente suscitando lo stupore del mondo intero, basta ricordare il pallavolista Vigor Bovolenta, morto a 38 anni, oppure Simona Senoner con soli 17 anni.

L’attenzione viene rivolta verso la morte cardiaca improvvisa (Mci) che colpisce in Italia ogni anno piú di 1000 giovani sotto i 35 anni, all’apparenza sani. I ricercatori dell’Universitá di Firenze, sotto la direzione di Alessandro Mugelli, hanno cercato di trovare un filo conduttore fra questa patologia con le morti nel mondo dello sport. “Late Sodium Current Inhibition Reverses Electromechanical Dysfunction in Human Hypertrophic Cardiomyopathy” questo è il nome dello studio.

La Mci, purtroppo, puó avvenire senza alcun sintomo, per questo le morti risultano cosí “misteriose”. Inoltre, non è l’attivitá fisica intensa ad essere una causa scatenante dato che, secondo gli esperti, in nessun caso la morte improvvisa puó essere attribuita ad un esercizio intenso ma, al contrario, questo rappresenta una protezione. Chiaramente il fumo, una dieta poco equilibrata, l’abuso di steroidi anabolizzanti e l’eccessivo consumo di alcol possono essere cause importanti ma, tendenzialmente, nel mondo del calcio e dello sport in generale non dovrebbero essere troppo presenti.

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