Realizzato in occasione del Giubileo del 2000, il Tesoro del Duomo di Messina custodisce la preziosissima collezione di altissime opere di pregio realizzate dalle antiche maestranze della città dello Stretto
Nel vano a cui si accede alla porta del Duomo, a lato sud, è situata una porta decorata con moderne ceramiche e stipiti marmorei su cui svettano putti che reggono lo stemma di Messina. Questa porta d’accesso apre al Tesoro del Duomo di Messina, realizzato in occasione del Giubileo del 2000: una grande sala contenente i gioielli dal valore inestimabile della città dello Stretto e che testimoniano la devozione della città alla patrona Madonna della Lettera.
Tra la preziosissima collezione spicca la manta d’oro, opera di Innocenzo Manganini. La “manta” fu voluta nel 1659 dal Senato della città per la realizzazione parteciparono alle spese parteciparono, con un elargizione di 12 tarì, anche i laureandi dell’Università. Completata nel 1668 e per un costo di 30mila scudi, per realizzarla furono necessari venti libre di metallo che nel tempo vennero impreziosite con pietre di altissimo valore, saldate sul manto e donate dai fedeli. Tra i più importanti donativi si ricorda quello del gruppo di smeraldi della viceregina duchessa D’Usseda (1695) e ancora, una collana d’oro donata da D. Federico Ruffo nel 1723 dal valore di 5000 scudi e una bellissima margherita d’oro e brillanti della regina Magherita di Savoja nel 1881. All’interno del Tesoro del Duomo spicca tra i piu antichi cimeli il reliquiario di San Marziano, vescovo di Siracusa. Il cimelio riproduce un braccio con mano decorato con gligli in che riporta la seguente scritta in omaggio del vescovo Riccardo Palmieri, che fece eseguire l’opera: “Ricardus Siracusanus episcopus fecit hoc vasculum Beati Marciani Siracusani Presuli. In vasculus continetur brachium Sancti Marciani Presulis“. La raccolta del tesoro comprende anche altri tre reliquiari, tra cui: quello di San Nicola, di epoca quattrocentesca, quello contenente la reliqua di S. Augusto e quello di San Paolo, di epoca più recente. Candelabri di argento, ostensori, pissidi, patene completano la ricchissima collezione di tesori custodita nel Duomo della città dello Stretto e tra le più notevoli opere di argenteria messinese spicca il piccolo Vasculluzzo, con tutta probabilità della bottega di Juvarra. Il Vascelluzzo rievoca l’arrivo a Messina di un vascello carico di grano durante un periodo di carestia. Il Vascelluzzo viene portato in processione il giorno del Corpus Domini.