Elezioni, l’INTERVISTA a Saitta: “Messina città in decadenza. Lavoro e giovani punti forza del mio programma”

StrettoWeb

Il candidato del centrosinistra ai microfoni di StrettoWeb: “La mia sfida? Fare di Messina la città in cui credere”

Una carriera universitaria di spessore,  vicesindaco nell’amministrazione Genovese  e prima ancora assessore all’urbanistica  con Providenti.  Antonio Saitta,  dopo l’ultima esperienza alle amministrative del 2003, è l’uomo che il centrosinistra ha scelto per correre alle elezioni del 10 giugno. Lo incontriamo nella sede del comitato elettorale di Piazza Cairoli. “Rispetto agli anni passati – dice ai nostri microfoni- il quadro della città è nettamente peggiorato, perché i problemi storici di Messina non sono stati risolti. Ad oggi ci sono ulteriori elementi problematici che riguardano  tutto il Mezzogiorno e in modo particolare la  nostra città. Il segno più evidente è lo spopolamento: migliaia di giovani lasciano la città. Lo spopolamento è il segno più drammatico di una città in decadenza”. In occasione  della presentazione della candidatura Saitta  ha dichiarato che Messina deve tornare ad essere la città in cui credere e spiega: “ La politica  ha il compito di costruire un futuro di credibilità, di sviluppo, di prospettava. Se la politica non sa fare questo, ha fallito. La sfida che io voglio lanciare e per la quale ho accettato la mia candidatura è questa: invertire la decadenza della nostra città, ridare prospettiva e quindi fare di Messina una città in cui è possibile credere“. E ci spiega come, da  sindaco,  intende ripartire per invertire la rotta. Per l’ex prorettore alla legalità,  il Comune deve diventare la regia del cambiamento: “Nessuno può fare il supereroe– ci dice-  ma non va dimenticato che ognuno può fare la sua parte. Un sindaco capace, rappresentativo può fare moltissimo. Prima di tutto– ci dice- può fare una cosa di cui abbiamo perso la memoria, cioè la buona amministrazione, che è premessa per qualsiasi progetto di sviluppo per la città. Occorre costituire le premesse affinché ci possa essere sviluppo”. Per questo, il candidato sindaco punta il rilancio di alcuni servizi:  “Messina è una città che vive di terziario, una buona amministrazione deve avere il compito di riqualificare la città per l’offerta commerciale, affinché diventi davvero un attrattore turistico. Noi abbiamo la fortuna del turismo croceristico che però non sappiamo sfruttare al meglio“.  Spazio anche la promozione della vocazione universitaria della città  e della sanità a Messina: ” La città in campo sanitario ha realtà importantissime che attraggono utenza cittadina e siciliana e calabrese”. Per il resto sottolinea, una buona amministrazione deve “essere protagonista del progetto di sviluppo e deve avere capacità di interlocuzione con il governo nazionale e regionale, deve saper intercettare fondi europei“.

Chiediamo a Saitta di commentare la campagna elettorale dei suoi avversari: “Alcuni candidati probabilmente per coprire  un vuoto di programma hanno preferito alzare i toni. Abbiamo assistito a dei passaggi francamente incomprensibili: mi riferisco al patto di non belligeranza fallito dopo poche ore, così come la non notizia della convergenza del consigliere sul candidato sindaco del centrodestra. Io- dichiara– mi sto tenendo sui contenuti. Noi cerchiamo di fare la nostra strada, proponendo ai messinesi la nostra visione della città,  le nostre priorità e sono convinto che i cittadini sapranno premiare il nostro approccio“.

E sulla notte del 10 giugno ci dice:

“Quella notte mi vedo lanciato dai messinesi al ballottaggio, con grande entusiasmo“. Mentre sull’ avversario  con cui immagina di confrontarsi al ballottaggio dichiara: ” Con chi andrò al ballottaggio lo decideranno i messinesi. Io ho rispetto per tutti i candidati e per la democrazia. La parola è dei cittadini e non dei candidati. Io guardo i miei programmi, la mia coalizione che si rafforza sempre più. Guardo il dialogo con i cittadini per arricchire il mio programma”.

E proprio sul programma, sabato scorso  Saitta ha iniziato ad accennare alcuni contenuti: i pilastri del suo programma sono lo sviluppo, il lavoro e i giovani. Saitta  punterà  alla riorganizzazione della macchina comunale, all’apertura delle porte ai giovani con concorsi: “Da troppo tempo il Comune ha le porte sbarrate all’ingresso di nuove forze lavoro. Punteremo alla riorganizzazione della macchina comunale per consentire al Comune di mettere davvero ogni centesimo di risorse disponibili a disposizione della città”.  Altro punto del programma la costruzione di un ufficio di pianificazione strategica destinato esclusivamente ad intercettare ogni linea di finanziamento possibile.   E sul piano regolatore della città dichiara: “Il piano presentato dall’assessore De Cola va analizzato e confrontato con la nostra visione, ma va anche portato rapidamente ad approvazione perché la città ne ha bisogno”.

Con Saitta commentiamo infine i cinque anni di amministrazione Accorinti:

“L’Amministrazione Accorinti in alcuni singoli settori ha fatto registrare significativi passi in avanti. A merito di Renato Accorinti metto il grande slancio ideale con il quale ha affrontato la candidatura, la grande passione. La boccerei per il fatto che nel complesso la città non ha fatto un passo in avanti, per dare più peso ad un approccio ideologico non si è consentito a Messina di avere quello sviluppo che pure un’amministrazione come la sua avrebbe potuto dare. Da sindaco avrei fatto di tutto perchè il G7 diventasse una vetrina mondiale di rilancio della nostra città, più che l’affermazione di principi ideali che, per quanto condivisibili,  nulla lasciano sul territorio. Avere i riflettori di tutto il mondo puntati su Messina avrebbe potuto offrire alla città l’opportunità di essere conosciuta per le sue qualità. Invece la città il G7 l’ha vissuto davanti alla tv”.

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