Aeroporto dello Stretto, UILT Calabria: “non ci resta che iniziare una fase di sciopero”

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La UILT Calabria continua la sua lotta per l’Aeroporto dello Stretto

Si è svolto ieri mattina, presso il Palazzo del Governo di Reggio Calabria, l’incontro sindacale per l’espletamento della seconda fase delle procedure amministrative di raffreddamento aperte dalla UILT Calabria, a seguito delle non corrette relazioni industriali, violazioni contrattuali e della richiesta di ritiro in autotutela dell’ultimo avviso di selezione di personale, da impiegare presso l’Aeroporto dello Stretto, che, in alcuni casi, andrebbe a sostituire l’attuale, in forza a pieni titoli precedentemente riconosciuti dalla S.A.CAL. stessa. L’ampio dibattito ha portato ad un nulla di fatto. La S.A.CAL. ha manifestato l’intenzione di non retrocedere dalle posizioni mostrate, dichiarando di voler portare avanti l’iter selettivo già avviato, per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, contrariamente alle premesse degli scorsi mesi in cui la S.A.CAL. aveva palesato l’intenzione di stabilizzare il personale precedentemente selezionato, in quanto, qualificato per le mansioni previste.

L’esperimento della seconda fase delle procedure su richiamate, ha fornito l’ennesimo esito negativo di fronte ad una società, divenuta essere gestore unico del sistema aeroportuale regionale, senza aver dettagliato un opportuno piano industriale a voler mostrare gli intenti di sviluppo delle infrastrutture calabresi. “Non ci resta che andare all’azioine di sciopero, compatibilmente con le esigenze di calendario fissate dalle leggi vigenti”, afferma il segretario regionale della UILT Luciano Amodeo, fortemente schierato dalla parte della legalità e delle politiche di trasparenza tanto auspicate, a tutela dei livelli occupazionali e dei diritti acquisiti dagli addetti ai lavori. La UILT Calabria, a questo punto, chiede chiare risposte al mondo della politica, stanca delle tante chiacchiere che ancora ad oggi non hanno portato ad alcun risultato concreto. Basti pensare all’ulteriore riduzione dell’offerta commerciale di Alitalia che, dal prossimo giugno, avrebbe sospeso la vendita dei titoli di viaggio con destinazione Torino, andando ad incidere, in tal modo, su una situazione molto complessa riguardante l’operatività dell’Aeroporto dello Stretto. Il muro gelido creatosi tra la S.A.CAL. e le parti sociali, è dovuto ad un atteggiamento unilaterale  che ha portato la società a non voler attuare alcun tipo di confronto, in riferimento alle politiche in atto. L’arrivo dell’Impresa lametina aveva destato speranze, vista l’esperienza consolidata. Ad oggi il calo dei passeggeri e dell’operatività dello scalo di Reggio e di Crotone, non possono fare altro che fare pensare ad una gestione altamente discutibile. La UILT chiede anche lo sblocco delle politiche di comarketing, fondamentali per lo sviluppo del settore, oltreché uno studio dei flussi di traffico passeggeri per valutare, sulla base di analisi di dettaglio, le opportunità offerte dai reali bacini di utenza della Città Metropolitana e quella di Crotone. In un clima di totale sfiducia, a termine dell’incontro, S.A.CAL. ha dichiarato di voler procedere alla riconvocazione delle parti, nell’estremo tentativo di individuare utili soluzioni, in riferimento alle problematiche discusse, mentre la UILT Calabria va verso la massima azione di protesta sindacale. Intanto, il tempo passa, ed il 31 maggio (data di scadenza dei contratti in essere) si avvicina preannunciando l’ennesimo contraccolpo nei confronti di una provincia dilaniata dalla disoccupazione. “L’intervento delle Istituzioni sarà fondamentale, se verrà preso in seria considerazione il problema sociale esistente, nonché galoppante”.

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