Criticava il Cremlino: cronista russo ucciso a Kiev

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Ucraina: cronista russo critico del Cremlino ucciso a Kiev. Assassinato con colpi d’arma da fuoco nel suo appartamento

Il giornalista russo Arkady Babchenko è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel suo appartamento a Kiev. Il cronista, considerato un critico del Cremlino, aveva lasciato la Russia nel 2017 dopo aver ricevuto alcune minacce. Il giornalista sarebbe stato colpito alla schiena da tre proiettili nel suo appartamento. A ritrovarlo è stato sua moglie.  Condanne all’omicidio di Babchenko sono arrivate dal Consiglio d’Europa e dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Aspro critico del presidente Vladimir Putin, Babchenko si era schierato contro la destabilizzazione dell’Ucraina da parte della Russia e aveva coperto il conflitto con i suoi reportage. Poi, nel febbraio del 2017, in seguito ad una campagna d’odio nei suoi confronti per aver scritto un post su Facebook in cui sostanzialmente si dichiarava indifferente per l’incidente aereo del Natale 2016 costato la vita all’intero coro Alexandrov Ensemble, aveva deciso di lasciare la Russia, trasferendosi prima a Praga e poi a Kiev, dove lavorava per la tv ATR.

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