Elezioni Messina, Rete Civica con Bramanti sindaco:”ponte, zes e autorità portuale priorità per la città”

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Elezioni Messina, Rizzo (Rete Civica): “domani mattina presenteremo il sostegno al prof. Dino Bramanti a sindaco della città e dei nostri candidati al Consiglio Comunale”

“Domani mattina, giorno 9 maggio alle ore 11,00 nella “sala ovale” del Comune di Messina presenteremo il sostegno al prof. Dino Bramanti a sindaco della città e dei nostri candidati al Consiglio Comunale la d.ssa Daniela Micali, vice presidente di Rete Civica e l’ing. Emilio Passaniti. Saranno presenti il prof. Bramanti, i candidati al consiglio, il sindaco di Sinagra ing. Nino Musca, l’ing. Giovanni Mollica”. Lo afferma in una nota l’Avv. Fernando Rizzo, Presidente di Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno.

“Sarà l’occasione per anticipare un incontro che proporremo alla città con la partecipazione di deputati nazionali e regionali per il giorno sabato 26 maggio. Sarà l’occasione per rievocare e sostenere i 5 anni di Rete Civica che inizialmente ha difeso da sola e contribuito a vincere la sfida per la difesa della nostra Autorità Portuale e oggi a proporre la mozione, sottoscritta da tutti i deputati messinesi all’ARS con l’eccezione del M5S, per la ottenere 722 ettari di ZES collegata al porto di Messina”.

“I nostri obiettivi per una città moderna, civile, europea, capace non solo di trattenere i suoi giovani ma di aumentare il numero di abitanti, divenendo baricentro dell’intero meridione sono”:

PONTE, TAV, AEROPORTO DI GIAMMORO, AUTORITA’ PORTUALE, ZES, TERMOVALORIZZATORE.

“Dove le infrastrutture strategiche sono state costruite, si sono create centralità, passeggeri, turismo, merci e sviluppo (cosa sarebbe Catania senza il suo aeroporto?); li dove esiste rassegnazione rimangono solo marginalità e sottosviluppo, miseria ed emigrazione. In economia, le infrastrutture strategiche costituiscono la precondizione della crescita economica e dell’occupazione vera e non assistita. Secondo i dati Eurostat 2018, Sicilia e Calabria sono le regioni con più inoccupati dell’intera Europa (263 regioni), peggio di azeri, bielorussi, rumeni e staccatissime dalle regioni greche. In Sicilia solo il 42,5% dei lavoratori sulla popolazione attiva dai 18 ai 64 anni risultano occupati. E il dato sulla occupazione femminile (solo  il 29,2% ha un lavoro) dimostra la retrocessione degli standard occupazionali siciliani alla pari o sotto il livello delle regioni nord africane. A Messina ben il 45% di cittadini in età da lavoro non presentano dichiarazione dei redditi e del restante 55%, il 46,38% dei dichiaranti ha un reddito sino ad € 15 mila. Solo l’1,79% ha un reddito superiore a € 75.000,00. Secondo dati CISL, nel solo mese di dicembre 2017 sono state presentate ben 2.565 domande per il reddito di inclusione”.    

“Eppure molti dei più qualificati candidati a sindaco di Messina non dicono nulla sulla necessità delle infrastrutture strategiche per generare occupazione e sviluppo ma perseverano su visioni singolari e superficiali come “il turismo sui Colli Sarrizzo” o “l’incomparabile scenario dello Stretto” in una città da un decennio priva di alberghi a 5 stelle e un’offerta alberghiera per lo più a dimensione familiare. La dimostrazione del fallimento del “modello Messina” targato Accorinti, ma perseverato da Sciacca e in gran parte da Saitta, è data dalla chiusura di tutte le aziende ferroviarie e cantieristiche e persino degli enti statali e regionali presenti sino a 15 anni addietro sul territorio e della marginalità di Messina passata da 264.000 a 234.000 abitanti nel giro di pochi anni. La dimostrazione drammatica della subalternità politica ed economica della città (falsamente) metropolitana senza PONTE, è costituita dal fatto che a fronte degli originari 8 miliardi investibili nel 2011 sul territorio, il governo del PD e la giunta Accorinti hanno ricevuto (ma non speso) 14 milioni del piano strategico “Connettere l’Italia” per migliorare il piano parcheggi e il trasferimento dei passeggeri da Messina a Reggio Calabria”.

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